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Risultati da 191 a 200 di 259

Discussione: Novembre 23': Primizie d'inverno ma con tepori di primavera! Il clima odierno....

  1. #191
    PROF. FISICO ATM- L'avatar di Andrew
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    Potremmo avere un ' IRRUZIONE degna degli annoveri storici per Novembre !!

  2. #192
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    con neve alquanto ......ABBONDANTE !

  3. #193
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    DAPPRIMA POLARE , POI .... .... .BURAN !!

  4. #194
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  5. #195
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    VERSO FINE MESE [ ma forse anche nella 1a ondata.. .. ] POTREBBE CADERE NEVE FIN SULLE COSTE DEL MEDIO-BASSO ADRIATICO !!

  6. #196
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    Insomma se la 1a parte Novembrina ha lasciato ancora l'illusione dell'Estivita' , be' .. .. .. la 2a pare completamente inversa.

    I passaggi cari amici & lettori da un type di clima/tempo ad un altro del tutto diverso , come potete osservare hanno ridotto i tempi del 200 % !!

    Segno inequivocabile d'un Clima nettamente mutato, in cui il comando dell'onda PRIMARIA come vi dico da tempo oramai , detta il tempo meteorologico , piu' di qualsiasi INDEX ATMOSFERICO e/o OCEANICO.

    QUESTO PER VIA SOPRATTUTTO , DELL' A.M.O.C. , ossia del CAPOVOLGIMENTO DELLA CIRCOLAZ. ATLANTICA TERMOALINA e anche DELL' AMPLIFICAZIONE DELL'ARTICO , SU CUI VI LASCIO QUALCHE ACCENNO SOTTO -

    Leggetelo . ... ..

  7. #197
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  8. #198
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    Cos’è l’amplificazione artica?

    L’artico è la regione della Terra dove le temperature stanno aumentando con più intensità. Il fenomeno è noto come Amplificazione Artica. Dal 1850, a causa dei gas serra prodotti dall’utilizzo dei combustibili fossili, la temperatura del pianeta è aumentata di 1.2 °C . Come mostrato sopra, l’aumento non è però distribuito uniformemente. Ci sono regioni che si sono scaldate di più, altre meno. Alcune (poche) sembrano addirittura stazionarie.

    Il motivo di questa eterogeneità è la complessità del sistema climatico. Il surplus di energia intrappolato nell’atmosfera dai gas serra è la causa del riscaldamento globale. Questa è la base fisica del cambiamento climatico. Il sistema climatico è il gigantesco apparato che dissipa gli eccessi di energia, distribuendoli sul pianeta. Le correnti atmosferiche e oceaniche trasportano i surplus radiativi delle regioni equatoriali verso quelle polari. L’interazione delle correnti con le altre componenti del sistema fa sì che un aumento dell’energia disponibile non si traduce in un aumento uniforme della temperatura. Dà invece vita a una situazione più complessa; quella appunto mostrata qui sopra.

    L’amplificazione artica è l’esempio più evidente di ciò. Se la temperatura media planetaria è aumentata di circa 1.2°C, nell’Artico l’aumento supera i 2°C. In termini tecnici questo significa che quelle artiche sono le regioni della Terra con la più elevata sensitività climatica (o sensibilità climatica). Questa è il parametro che lega una perturbazione all’effetto che produce sul clima. Una regione con bassa sensitività vedrà la sua temperatura aumentare in modo limitato anche a fronte di una forte perturbazione. Viceversa, una regione ad alta sensitività -come quella artica-, in seguito alla medesima perturbazione, vedrà la temperatura aumentare in modo vistoso.

    Resta da capire perché sia proprio la regione artica quella con la più alta sensitività climatica. Perché una delle aree più fredde del pianeta è quella che si sta scaldando più intensamente?
    Le cause dell’amplificazione artica

    I primi a parlare di amplificazione artica furono il sovietico Mikhail Budyko e l’americano William Sellers, i quali pubblicarono due articoli considerati pietre miliari della climatologia. In questi due lavori svilupparono alcuni dei primi modelli climatici. Tra i risultati che ottennero, alcuni mostrarono che una piccola perturbazione avrebbe portato a un significativo riscaldamento dell’area artica a causa dell’elevata sensitività.

  9. #199
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  10. #200
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    L’aumento delle temperature sta però mettendo in crisi il sistema. Sappiamo che la regione artica è essenzialmente marittima, con un oceano coperto da ghiaccio marino. Per via del riscaldamento, il ghiaccio marino è però sempre più ridotto. Nel grafico sopra è mostrata la superficie del ghiaccio marino artico tra il 1979 e il 2021. Si è ridotta di oltre 2 milioni di km2. L’Italia ha una superficie di 0.3 milioni di km2, in 40 anni abbiamo perso oltre 7 Italia di ghiaccio marino.

    La perdita di ghiaccio marino sta modificando l’albedo delle regioni polari ed è qui che entra in gioco l’ice-albedo feedback. La sostituzione del ghiaccio marino con acque oceaniche libere, comporta che l’energia solare un tempo riflessa dal ghiaccio verso lo spazio, sia ora assorbita dall’oceano e trasformata in calore. Ciò è dovuto al diverso albedo di ghiaccio marino e acque libere. Il primo riflette l’80% della radiazione, l’oceano ne riflette solo il 7%, assorbendo tutto il resto. Nello schema sotto è possibile farsi un’idea più precisa dei numeri in gioco.

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