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Discussione: 1A IMPRESSIONE ANALITICA ESTATE 22' - Come potra' essere ...[ Non è prev. ma proiez.]

  1. #1
    PROF. FISICO ATM- L'avatar di Andrew
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    Predefinito 1A IMPRESSIONE ANALITICA ESTATE 22' - Come potra' essere ...[ Non è prev. ma proiez.]

    SALVE A TUTTI E BEN RITROVATI SU METEOLAND , IL FORUM METEOCLIM. DOVE IL CLIMA ED IL METEO VENGONO TRATTATI CON DISCIPLINA SCIENTIFICA DI . .. . 1° ORDINE , CON L'AUSILIO DEL MACHINE LEARNING APPLICATO A QUESTA SCIENZA ED OGGI SAPPIAMO CHE L'INTELLIGENZA ARTIF. DA' UN GROSSO CONTRIBUTO NEI CAMPI IN CUI VIENE ESERCITATO. DUNQUE VEDIAMO COSA CI PROPINA QUEST'ANALISI PROVVISORIA MA FATTA CON ACCURATEZZA , PRIMA DELLE NOTE ....SOLITE BUFALE ....PURTROPPO CHE CADRANNO TRA UN PO' VEDRETE IN RETE DAI SOLITI .. .. NOTI ..,,A CACCIA DI CLICK -- ECCO PERCHE' DESIDERIAMO DARVI UNA 1a "TRACCIA" IN MODO PIU' SERIO.
    PARTIREI DUNQUE DALL'OSSERVAZIONE DELL'ATTIVITA' SOLARE , LA 1missima FONTE DEL NS CLIMA -
    Solitamente osservo il Sole, poi aspetto i dati serali per inserire commenti e previsioni, cosa che visti gli ultimi accadimenti, considero alquanto opportuna. Oggi non riesco, quindi tenete conto del fatto che quanto sto scrivendo è relativo alla situazione in tempo reale sull’orario indicato o poco dopo.Sulla classificazione delle Aree H-alpha c’è stata un po’ di confusione, per via dei soliti Pori segnati come Macchie, poi immediatamente spariti e di Aree con Macchie più evidenti, segnalate successivamente ad altre meno visibili. Personalmente, nell’individuazione mi sono trovato in accordo con la Torre Solare di M.te Wilson, che dando posizione, polarità e potenza espressa in Gauss delle Macchie, considero alquanto attendibile. Oggi mi atterrò alla numerazione ufficiale e alla classificazione esclusiva delle Aree con Macchie certe e un minimo stabili, se non in quantità, dimensioni e tipologia, almeno in durata.
    Conclusa questa premessa, passerei alla situazione generale che al momento conferma un aumento dell’Attività Solare (che pure rimane ancora a livelli bassi) e la solita alternanza di fenomeni tra Nord e Sud, in questi giorni tornata a spostarsi a Sud. Con tutte le nuove Aree Uscite ultimamente, il Solar Flux 10,7 cm. si è alzato nuovamente e in mattinata era a 111. Se non succede altro, potrebbe temporaneamente di nuovo flettere con l’uscita delle 2954 e 2955. Il Vento Solare resta alto e lo si nota dai frequenti black out radio a causa delle interazioni con le particelle della Ionosfera. Tuttavia non sono ancora arrivate Tempeste geomagnetiche e l’indice Aurorale si mantiene basso con previsione di crescita non oltre Kp4. Sintetizzando il discorso, siamo in “vigile attesa” di cosa accadrà prossimamente e azzardare pronostici in questo momento non è facile. Pertanto Lunt, popcorn e godiamoci lo spettacolo giorno per giorno.

  2. #2
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  3. #3
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  4. #4
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    Il prof. Sergio Pinna ha pubblicato un articolo molto interessante, teso, una volta di più, a dimostrare che i presunti record di temperatura e di precipitazione (che nel passato non avrebbero mai avuto luogo) sono solo normali fluttuazioni che nulla hanno di catastrofico o di preludio ad una imminente catastrofe climatica generale. In questa occasione ha usato la temperatura massima assoluta Tmax e la precipitazione giornaliera massima assoluta RX1, con ogni valore associato all’anno in cui si è verificato, per 50 stazioni meteo spagnole con serie da almeno il 1951. I dati sono disponibili nel sito della Agenzia Meteorologica Statale (AEMet).

    I valori che ha usato sono raggruppati in una tabella e i risultati sono sintetizzati in due diagrammi a torta (pie-chart) che mostrano come non ci sia alcun effetto sistematico di crescita, nelle due variabili, attribuibile al riscaldamento globale.
    Io ho usato i dati del prof. Pinna per rappresentarli in modo esteticamente diverso e ho associato i valori estremi all’anno in cui sono stati registrati: il risultato è mostrato in figura 1, separatamente per le due variabili :

  5. #5
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    Ad un esame visuale, la Tmax mostra un leggero accumulo di valori dopo il 1980, come confermato dalla prima delle pie-chart. La RX1 ha una distribuzione quasi uniforme, con un accenno di diminuzione dopo il 2000.

    Dalla figura 1 ho estratto (visualmente e quindi con qualche incertezza) il numero di eventi raggruppati in bin di 5 anni (Tmax: 1945-49; 1950-54; ecc. RX1: 1940-44; 1945-49; ecc.) e li ho riportati in figura 2 come istogrammi i cui fit lineari mostrano che non c’è alcuna variazione sistematica nella pluviometria mentre un aumento sistematico si osserva nella temperatura, anche se una pendenza media di 0.14 eventi per bin (cioè per 5 anni) non sembra condurre ad alcuna catastrofe.

  6. #6
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  7. #7
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    Quindi sembra che nel caso delle temperature massime, ENSO giochi un ruolo importante e certamente più comprensibile di quello attribuito al global warming (cioè all’aumento della CO2).
    Nello schema appena presentato non tutto è chiaro e, meno che mai, certo: ad esempio
    il bin 7 (1975-79) farebbe pensare, in ONI, a nessun evento caldo mentre ne osserviamo due;
    il bin 5 (1965-69) porterebbe a definire molti eventi caldi (un El Niño forte e una La Niña molto, molto debole e di breve durata) ma se ne osserva solo uno.
    Inoltre qui non si prendono in considerazione il numero e il peso di eventi locali (circolatori, orografici, antropici, ecc).
    Malgrado questo, però, la procedura sembra promettente e potrà essere verificata in altre situazioni.

  8. #8
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    Per studiare la circolazione atmosferica a scala sinottica, le sue anomalie, i suoi mutamenti negli anni e le relative conseguenze ambientali, e per valutare l’abilità dei modelli di previsione meteorologica a riprodurne la variabilità, può essere utile classificare le situazioni atmosferiche in un numero definito di “Tipi di Circolazione” (TC). Come? Con una tecnica che riconosce e classifica le configurazioni della circolazione, dopo una fase di training che prevede l’analisi di lunghe serie storiche di dati di osservazione dello stato dell’atmosfera.

    Noi utilizziamo SOM (Self Organizing Map): un tipo di rete neurale molto efficiente nell’elaborazione di grandi quantità di dati, il cui processo di apprendimento, non supervisionato, assomiglia a quello del cervello umano.

    Per l’Europa centro-meridionale e l’Italia abbiamo così identificato dodici TC. La figura 1 mostra la configurazione della pressione al livello del mare associata a ciascuno di essi, in base alla quale è stato assegnato un nome, come riportato nella tabella 1.

  9. #9
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    Estate 2021: tipi di circolazione atmosferica osservati -

  10. #10
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    In occasione delle conferenze annuali della Royal Meteorological Society (www.atmosphericscienceconference.uk/net-zero) e dell’European Meteorological Society (www.ems2021.eu ), quest’anno abbiamo illustrato come l’identificazione dei dodici TC abbia reso possibile misurare quantitativamente l’incremento negli ultimi sedici anni del numero di giorni di presenza invernale di TC11 – Anticiclone Nord-Africano, e il contemporaneo decremento di tipi di circolazione caratterizzati dall’irruzione nel Mediterraneo di aria artica o polare, associati a precipitazioni concentrate soprattutto sulle nostre regioni meridionali e del Medio Adriatico: TC9 – Anticiclone di blocco e TC1 – Maestrale. Secondo studi recenti 1, lo sviluppo di una anomalia anticiclonica sul Mediterraneo durante l’inverno, frutto dell’azione combinata di cambiamenti nella dinamica della circolazione su larga scala nell’alta troposfera e della riduzione del gradiente di temperatura tra terra e mare, è riconosciuto come il fattore chiave del declino, già in atto e previsto dai modelli per i prossimi decenni, delle precipitazioni invernali nell’area Mediterranea al di sotto di 40 gradi di latitudine, condizione che rende il Mare Nostrum un importante hot spot del cambiamento climatico.

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