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Risultati da 121 a 130 di 315

Discussione: Come sarà l'estate 2021 ?

  1. #121
    Andrew
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    Cosi' -

  2. #122
    Andrew
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    Adesso cmq è prestino .. .. .. ,, ,, ,

  3. #123
    Andrew
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    Quella sopra e questa , le 2 carte principali.

  4. #124
    Andrew
    Guest

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    Il periodo delle basse press. in Africa va' dal 20 di Giugno al 20 d'Agosto c.a. - Ecco una proiezione dell. A.I. sul Guinean Monsoon x LUGLIO :

  5. #125
    Andrew
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    In molti m'hanno chiesto perchè c'entrasse in parte anche lo I.O.D. : ecco qui in fig. spiegato il motivo. Si vedono quelle frecce sul South Africa ?' Ebbene quelle provengono dall'Oceano Indiano e spingono in caso di IOD ++

  6. #126
    Andrew
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    Lo IOD influisce anche sulla forza dei monsoni nel subcontinente indiano. Uno IOD positivo significativo si è verificato nel 1997-98, con un altro nel 2006. Lo IOD è un aspetto del ciclo generale del clima globale, che interagisce con fenomeni simili come l' El Niño-Southern Oscillation (ENSO) nell'Oceano Pacifico . Dipolo dell'Oceano Indiano -
    Una media di quattro eventi IOD positivi-negativi si verificano durante ogni periodo di 30 anni e ogni evento dura circa sei mesi. Tuttavia, ci sono stati 12 IOD positivi dal 1980 e nessun evento negativo dal 1992 fino a un forte evento negativo alla fine del 2010. Il verificarsi di eventi IOD positivi consecutivi è estremamente raro con solo due di questi eventi registrati, 1913-1914 e i tre eventi consecutivi dal 2006 al 2008 che ha preceduto gli incendi boschivi del Sabato Nero . La modellizzazione suggerisce che ci si potrebbe aspettare che eventi positivi consecutivi si verifichino due volte in un periodo di 1.000 anni. Lo IOD positivo nel 2007 si è evoluto insieme a La Niña , che è un fenomeno molto raro che si è verificato una sola volta nei registri storici disponibili (nel 1967). Un forte IOD negativo si è sviluppato nell'ottobre 2010, che, insieme a una forte e concomitante La Niña, ha causato le inondazioni del Queensland del 2010-2011 e le inondazioni del Victoria del 2011 . Nel 2008, Nerilie Abram ha utilizzato i dati sui coralli dell'Oceano Indiano orientale e occidentale per costruire un indice della modalità dipolo del corallo che risale al 1846 d.C. Questa prospettiva estesa sul comportamento IOD ha suggerito che gli eventi IOD positivi sono aumentati in forza e frequenza durante il 20 ° secolo. Dipolo dell'Oceano Indiano -


  7. #127
    Andrew
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    Effetto sulle precipitazioni in tutta l'Africa orientale Uno IOD positivo è legato a precipitazioni superiori alla media durante le piogge brevi dell'Africa orientale (EASR) tra ottobre e dicembre. Le precipitazioni più elevate durante l'EASR sono associate alle temperature calde della superficie del mare (SST) nell'Oceano Indiano occidentale e ai venti occidentali di basso livello nella regione equatoriale dell'oceano che porta l'umidità sulla regione dell'Africa orientale. È stato riscontrato che l'aumento delle precipitazioni associato a un IOD positivo ha provocato un aumento delle inondazioni sull'Africa orientale durante il periodo EASR. Durante uno IOD positivo particolarmente forte alla fine del 2019, le precipitazioni medie sull'Africa orientale sono state del 300% superiori al normale. Queste precipitazioni superiori alla media hanno determinato un'elevata prevalenza di inondazioni nei paesi di Gibuti, Etiopia, Kenya, Uganda, Tanzania, Somalia e Sud Sudan. Le piogge torrenziali e l'aumento del rischio di smottamenti nella regione durante questo periodo spesso si traducono in distruzione e perdita di vite umane. Si prevede che l'Oceano Indiano occidentale si riscalderà a ritmi accelerati a causa del cambiamento climatico che porterà a un aumento del numero di IOD positivi. È probabile che ciò comporti la crescente intensità delle precipitazioni durante il breve periodo di pioggia sull'Africa orientale. Dipolo dell'Oceano Indiano -

  8. #128
    Andrew
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    QUI LA FEDDA CORRENTE ANTARTICA , DELLA QUALE GIA' HO DATO DELLE INFO@ PIUTTOSTO DEFINITE : SE ESSA SARA' INTENSA, SARANNO PIU' DOLORI .. ... ... ,, ,,, ,,,

  9. #129
    Andrew
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    La terribile Estate del 2003 , divenuta famosa e passata agli archivi come una delle piu' toste da quando le T° vengono registrate. Ecco una disamina piu' approfondita di quei giorni con le caratteristiche peculiari piu' importanti e soprattutto la sua genesi e il fatto che possa ripetersi o meno e a quale principale causa-effetto. VEDIAMO ... .. ... . ,,,

    Statisticamente parlando, i giorni di quell’estate dove le temperature massime superarono i 30°C furono complessivamente 92, contro una media del periodo di 41. per la precisione maggio segnò 11 giornate oltre i 30°C, giugno ne fece registrare ben 26, luglio 25 ma agosto battè il record con 29 giornate con temperature massime superiori a 30°C.Ma le cose non andarono diversamente neanche nel resto dell’europa centro occidentale. la Penisola Iberica, l’Italia e la Francia furono le Regioni maggiormente colpite, ma non furono risparmiate nemmeno Inghilterra, Paesi bassi e Germania.
    In alcuni paesi, come la Francia o il Portogallo, le conseguenze sugli ecosistemi, la popol e le infrastrutture furono importanti e provocarono anche una crisi politica. I paesi dell’Europa del sud furono quelli maggiormente colpiti: in Spagna le più alte temperature si verificarono in Andalusia: 46,2 °C a Cordova, 45,2 °C a Siviglia, 45,1 °C a Jerez e 45,0 °C a Badajoz.
    In Portogallo, il 1º agosto fu raggiunta la temperatura record di 48 °C. In Francia, secondo il Servizio Meteorologico Francese la canicola superò di gran lunga « tutto ciò che è stato visto dal 1873 per intensità e durata, tanto a livello di temperature massime che minime e medie». Furono rilevate temperature superiori a 35 °C nei due terzi delle stazioni e superiori a 40 °C nel 15% delle città francesi. La temperatura più alta toccata in Francia fu ad Orange con 42,6 °C (che quindi non superò il record nazionale di Tolosa Cugnaux dell’8 agosto 1923, pari a 44,0 °C). A Parigi la temperatura superò i 39 °C, con 9 giorni di temperature superiori a 35 °C.
    L’ondata di calore toccò anche il sud della Gran Bretagna, il Benelux, la Svizzera, la Germania e la Danimarca. Si registrarono temperature record, come 38,5 °C a Faversham in Gran Bretagna, e 32 °C in Danimarca. La canicola seguì o si accompagnò ad altri fenomeni meteorologici, che, pur non essendo eccezionali, ne amplificarono le conseguenze, come la siccità primaverile e d’inizio estate. Il fenomeno ebbe conseguenze importanti particolarmente in Francia, visto che la maggior parte dei dipartimenti patì un importante deficit idrico. La canicola seguì o si accompagnò ad altri fenomeni meteorologici, che, pur non essendo eccezionali, ne amplificarono le conseguenze, come la siccità primaverile e d’inizio estate. L’apice dell’estensione del caldo dell’agosto di allora quando l’alta pressione si estese sino alla Scandinavia.


  10. #130
    Andrew
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    CRONACA DELL’ ONDATA DI CALDO IN ITALIA
    Già a maggio si partì con un'ultima decade bollente, fino a 10°C in più delle medie di riferimento, specie al Centro-Nord, con valori che raggiunsero i 32-34°C in tutta la Pianura padano-veneta e in Toscana.
    Ma è a Giugno, tra il giorno 4 ed il giorno 15, che si ebbe la prima intensissima e prolungata invasione dell'anticiclone africano verso il nostro Paese. Il culmine si raggiunse nei giorni 12, 13 e 14 di quel mese con una campana di alta pressione estesa dal Sahara alle Regioni alpine con valori termici a 850 hpa ovunque prossimi ad i 20°C. Al suolo le temperature massime toccarono picchi di 39°C ad Amendola, nel foggiano, con 8 giorni consecutivi di massime sopra i 35°C, 39°C anche a Grosseto, 38.6°C a Firenze, 37.4°C a Cagliari, 36.6°C a Milano, 36.5°C a Bologna, 36.4° C ad Arezzo (solo 3 massime sotto i 30°C in quel giugno aretino), 36.3°C a Bergamo, 35.8°C a Trieste, 35.2°C a Bolzano, solo per citarne alcuni.
    La bolla calda che coinvolge l’europa centro occidentale nel momento di massima attività nella prima decade di agosto. Si nota sempre la solida presenza della falla barica a largo dell’atlantico. Quell'estate, rovente per quasi 4 mesi consecutivi con rarissime giornate con massime sotto i 30°C in gran parte del nostro Paese, raggiunse l'apice del caldo nella prima metà di Agosto, quando un'intensa rimonta di aria subtropicale ascese latitudinalmente dal Sahara fino alla Scandinavia meridionale.


    Maggiormente interessati il Nord Italia, il Centro tirrenico e la Sardegna; ecco alcuni valori massimi di quel periodo ed estremi di tutta quell'estate infernale: 41.4°C ad Amendola, 41.2°C a Cagliari (dove non ci sono state massime inferiori a 33.4°C per tutto agosto!), 41.1°C a Firenze, 40.2°C a Grosseto (il 5 ed il 6 agosto!), 40°C a Ferrara, 39.8°C a Treviso-Istrana (3 massime oltre i 39°C e 22 giorni oltre i 35°C), 39.7°C a Reggio Calabria, 39.5°C a Bologna, 39.4°C a Palermo, 39.3°C a Milano (nessuna massima sotto i 32°C, appena 2mm di pioggia mensile), 39.1°C a Viterbo e Bolzano, 39°C a Verona, Udine e Roma, 38°C a Perugia, 37.2°C a Trieste(con minima di 28.2°C la notte tra il 5 ed il 6 agosto), 37.1°C a Torino, 35.3°C a Genova (minima di 29°C il 5), 34.3°C a Tarvisio (777m di quota) e ben 27°c ai 1710m di Monte Scuro, in Sila; sempre per citarne alcuni.
    Per citare alcune conseguenze sulla flora boschiva nella pedemontana pordenonese, così come in quella trevigiana ed udinese che condivisero allo stesso modo il clima torrido, si lamentarono la morte di numerose piante quali il carpino nero che patirono oltre misura il clima caldo e secco prolungato.

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