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Risultati da 71 a 80 di 126

Discussione: Primavera 2021 - senza eccessi caldi anzi.. ..

  1. #71
    Andrew
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    Eventi estremi (numero) (Figura 2m)
    Questi dati provengono da Munich Re´s NatCatSERVICE (Munich Re 2019). Gli eventi estremi sono eventi meteorologici, idrologici o climatologici che hanno causato almeno una vittima e/o ha prodotto perdite normalizzate ≥ 100 000, 300 000 , 1 milione o 3 milioni di dollari USA (a seconda del gruppo di reddito assegnato dalla Banca Mondiale al paese interessato) .L’intero database contiene 18 169 eventi, ma abbiamo escluso gli eventi geofisici, lasciando un totale di 16 585 eventi. Questi sono stati suddivisi in tre categorie: eventi meteorologici (cicloni tropicali, tempeste extratropicali, ecc.), eventi idrologici (alluvioni, frane) ed eventi climatologici (siccità, incendi boschivi, ecc.).
    Eventi estremi (perdite economiche) (Figura 2n)
    Questi dati provengono da NatCatSERVICE di Munich Re (Munich Re 2019) come descritto sopra. Le perdite economiche (in dollari USA del 2018) sono state corrette per l’inflazione tramite l’indice dei prezzi al consumo specifico per paese e prendendo in considerazione le fluttuazioni del tasso di cambio tra valuta locale e dollari USA (Munich Re 2019).

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  2. #72
    Andrew
    Guest

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    Revisori scientifici che hanno contribuito allo studio
    Franz Baumann, Ferdinando Boero, Doug Boucher, Stephen Briggs, Peter Carter, Rick Cavicchioli, Milton Cole, Eileen Crist, Dominick A. DellaSala, Paul Ehrlich, Iñaki Garcia-De-Cortazar, Daniel Gilfillan, Alison Green, Tom Green, Jillian Gregg, Paul Grogan, John Guillebaud, John Harte, Nick Houtman, Charles Kennel, Christopher Martius, Frederico Mestre, Jennie Miller, David Pengelley, Chris Rapley, Klaus Rohde, Phil Sollins, Sabrina Speich, David Victor, Henrik Wahren, and Roger Worthington.

    World Scientists’ Warning of a Climate Emergency -


  3. #73
    Andrew
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    Capito....., mica un pinco pallino qualsiasi.. . .,, ,,

  4. #74
    Andrew
    Guest

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    Non c’è più tempo per gli indugi. Se vogliamo limitare le ripercussioni di un eccessivo aumento della temperatura media del pianeta i governi devono agire ora. Scadenza al 2035 per fare in modo che l’innalzamento non superi i 2°C. A sostenerlo sono i ricercatori del Centro di studi dei sistemi complessi di Utrecht (Paesi Bassi) e dell’Università di Oxford (Uk) dalle pagine della rivista Earth System Dynamics della European Geosciences Union. Un appello accorato quello degli esperti del clima, che sperano che aver definito chiaramente il punto di non ritorno possa avviare azioni concrete fin da subito, con aumento della quota di energia rinnovabile e (eventualmente) di emissioni negative.
    “Nel nostro studio dimostriamo che ci sono delle scadenze rigorose per intraprendere un’azione sul clima“, ha spiegato Henk Dijkstra, professore all’Università di Utrecht e tra gli autori dello studio. “Ne abbiamo concluso che è rimasto molto poco tempo prima che gli obiettivi di Parigi [per limitare il riscaldamento globale a 1,5 ° C o 2 ° C, ndr] diventino irrealizzabili anche in presenza di drastiche strategie di riduzione delle emissioni”.
    Non si tratta semplicemente di ribadire una posizione, la data di scadenza indicata da Dijkstra e dai suoi colleghi è corroborata dalle analisi dei modelli climatici. Un’elaborazione che ha decretato che, nei fatti, l’obiettivo di limitare l’aumento delle temperature di +1,5°C nel 2100 è fallito. Sarebbe ancora possibile solo se una drastica azione sul clima venisse attuata da tutti i Paesi subito, aumentando la quota di energia rinnovabile al tasso del 5% all’anno. Un proposito difficilmente realizzabile secondo gli esperti.
    L’obiettivo dei +2°C nel 2100, invece, sarebbe ancora fattibile se i governi metteranno in pratica il piano sul clima non oltre il 2035, aumentando la quota di energie rinnovabili del 2% ogni anno. Se poi riuscissimo a ridurre le emissioni di gas serra aumentando la quota delle rinnovabili al tasso del 5% all’anno, si sposterebbe il punto di non ritorno di una decina d’anni (2045).

    Attenzione però: anche l’obiettivo più modesto – sostengono gli scienziati – è comunque ambizioso, considerando che si tratterebbe di un grosso cambiamento nei modelli economici e visto il contesto politico mondiale.
    I ricercatori non hanno trascurato meno l’eventualità di rimuovere gas serra dall’atmosfera con la tecnologia delle emissioni negative, ma per i modelli, anche sfruttandola al massimo, si posticiperebbe il punto di non ritorno solo di 6-10 anni. Temperatura media superficiale nel 2017 rispetto alla media 1981-2010. Si può notare un’anomalia particolarmente significativa alle alte latitudini dell’emisfero boreale. Dati National Centers for Environmental Information – National Oceanic and Atmospheric Administration (Ncei-Noaa)

  5. #75
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    Studi ineccepibili e ineludibile la necessità di ridurre emissioni e altri fattori inquinanti per il pianeta senza ideologizzare o farne un mantra che nelle intenzioni di qualcuno porterebbe alla decrescita felice e al blocco del progresso, questo non è ne accettabile ne conveniente.

  6. #76
    Andrew
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    Gia' , che non divenga come la globalizzazione, fallimento completo.. .. ..

  7. #77
    Andrew
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    Molte di queste fonti di studi pubblicati sono come sottoscritto della NASA, molti degli scienziati di paesi quali Svezia, Norvegia, Danimarca e Canada tutti paesi che hanno abbracciato l'eco sostenibile e l'alternativo nonostante l'incipienza che negli anni hanno messo nel progredire industrialmente, proprio perché hanno compreso i problemi del pianeta. Non come i cinesi .....e altri asiatici allo stato odierno.

  8. #78
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    Situazione ancora complicata, ma alla fine la verità sarà nel mezzo:

  9. #79
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    Una recrudescenza invernale ai primi di aprile non è affatto esclusa e spesso in anni passati si è verificata;

  10. #80
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    Potrebbe durare per tutta la prima decade:

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