Originariamente Scritto da
Andrew
NO, DIREI CHE NON POSSIAMO ASSERIRE CON CERTIFICATA CERTEZZA CHE SIA LA DELOCATION DELL'HP AZZORRIANO IL MOTIVO DI CAMBIO DELLE PRECIPITAZIONI SU NS TERRITORIO.
PUO' ESSERE DI CONCAUSA MA NON D'ASSOLUTEZZA.
SI PUO' DEDURLO DAL FATTO CHE SPESSO ANCHE IL SUD RESTA ALL'ASCIUTTO PER LUNGHI PERIODI NON SOLO PORZIONI DEL NW O DEL NE.
DIREI CHE C'ENTRANO L'EQUAZIONE DI VETTORIALITA' DEL MOTO , LA VELOC. DI PROPAGAZIONE I VETTORI GEOSTROFICI E NON ULTIMA L'AMPLIFICAZIONE PROPRIO DELLA MODULAZ. PLANETARIA DOVUTA A QUESTA ANOMALA ATTIVITA' COSI BASSA DEL SOLE.
QUI TI PUOI FARE UNA [ piccola credo....ma sempre utile ] IDEA DI QUANTO DETTO SUI PRIMI FATTORI CHE HO INCLUSO : Equazione vettoriale del moto: traiettoria e legge oraria. Si dice che un corpo è in moto rispetto a un dato sistema di riferimento S, quando la sua posizione in S cambia con il tempo. Nello schema del punto materiale, le caratteristiche del movimento in S sono fornite dalla conoscenza del vettore posizione r del punto in funzione del tempo. Nel nostro concetto di tempo è implicita l'ipotesi che esso vari con continuità (sia quindi rappresentabile con una variabile continua t). A quest'ipotesi ne corrisponde un'altra sulle caratteristiche del moto: la nostra intuizione infatti ci suggerisce che, se consideriamo le posizioni di un punto materiale P ai tempi t e t + Δ t, la loro distanza sia tanto più piccola quanto più è piccolo Δ t. In termini più formali assumiamo che, per ogni fissato t, risulti .0per 0)()( →Δ→Δ+− tttt rr
Ciò equivale all'ipotesi di continuità del moto; in linea di principio, quindi, esso può essere descritto in maniera completa mediante l'equazione vettoriale del moto: )( trr = , (3.1)
dove r(t) è espresso mediante funzioni continue del tempo (per t variabile entro l'intervallo di tempo cui si riferiscono le osservazioni sperimentali). La validità di questa ipotesi non è contraddetta dalle indicazioni sperimentali; d'altro canto, essa non può essere provata sperimentalmente in modo diretto, stanti le ovvie limitazioni nell'effettiva realizzazione pratica del procedimento di limite per Δ t che tende a zero (questa situazione si incontra spesso nella Fisica, ove procedimenti rigorosi della Matematica vanno interpretati in modo opportuno). La funzione vettoriale r(t) può essere rappresentata per mezzo delle tre funzioni scalari
che danno l'andamento nel tempo delle coordinate cartesiane del punto P nel riferimento S. Rappresentazioni equivalenti possono essere fornite dalle analoghe equazioni corrispondenti ad altri sistemi di coordinate (per esempio polari). Le equazioni (3-2) contengono la totalità delle informazioni cinematiche sul moto del corpo, nel sistema di riferimento scelto. Tali informazioni sono sia di tipo essenzialmente geometrico sia più propriamente fisiche: infatti, come risulterà chiaro dalla successiva analisi, le prime permettono di individuare una curva geometrica, la traiettoria, cioè l’insieme delle posizioni occupate dal punto nel suo moto; le seconde caratterizzano le modalità con cui il corpo percorre nel tempo la traiettoria. In effetti, dal punto di vista geometrico, il sistema di equazioni (3-2) è un caso particolare di rappresentazione in forma parametrica di una curva nello spazio, in cui il parametro utilizzato ha tuttavia un significato fisico speciale, essendo costituito dalla variabile tempo. Per separare in modo più diretto, nella descrizione del moto, l'aspetto geometrico da quello più propriamente cinematico, è conveniente un altro approccio, basato sulla cosiddetta rappresentazione intrinseca della traiettoria. Supponiamo di conoscere la traiettoria γ del punto materiale (in forma esplicita o parametrica). Ogni posizione su tale curva può essere individuata utilizzando un'opportuna estensione del metodo, che utilizza assi di riferimento cartesiani e le corrispondenti coordinate. A tale scopo supponiamo di rettificare la curva, trasformandola in una successione di segmenti (infinitesimi); definiamo su di essa un'origine Ω, un verso e scegliamo un'unità di misura per le lunghezze.