Bah, non vedo ne' caldi ne' tantomeno dei freddi .. ... . .vedo il "realistico" .
Un ibrido .. .. ., ,
Bah, non vedo ne' caldi ne' tantomeno dei freddi .. ... . .vedo il "realistico" .
Un ibrido .. .. ., ,
prossimi giorni per il nord Emisfero si prospetta un sensibile calo della temperatura di circa - 1 grado
questo significa intense ondate fredde/gelide e nevose sia per gli States che in Europa e Asia
come indicano i modelli si va confermando la fase tipicamente invernale in Europa e in Italia durante la terza decade di dicembre
proiez. a 10 gg. irruzione di origine Artica in Europa
scusa Andrew, se non ci sarà lo split, non è che poi il vps, si riaccentra sul polo ed inizia a girare, andando in ese cold, oppure ci saranno sempre dei disturbi a non permetterglielo, grazie
Cavolo ma dalla mappa
si evince freddo su tutto lo stivale....inizio di un nuovo ‘85?!?!
E' iniziato l' inverno astronomico ,
durante la terza decade di dicembre
possibili nevicate a quote molto basse al nord Italia probabili anche in pianura
al centro quota neve medio/bassa oltre i 300/500 m.
al sud Italia quota neve medio/alta oltre i 700/1000 m.
con relativi aggiornamenti durante l evoluzione di questa ondata di origine Artica
che potrebbe comportare termiche piuttosto basse esempio una -- 5 C. ad 850 hPa al centro sud Italia , la quote neve potrebbe essere piu bassa , non si esclude la possibilita' di nevicate anche in pianura del centro , e lungo le coste in particolare sul versante Adriatico del centro nord
e quote neve di media/bassa montagna sul versante Tirrenico
Secondo letteratura un ESE, o un alto/basso evento di flussi di calore, è direttamente correlato con la variazione dei flussi di calore in un certo periodo poiché la variazione di temperatura del vortice stratosferico non dipende solo dal decorso radiativo ma anche, e non solo, dalla dinamica dei flussi di calore. Questo deve essere un punto fermo poiché il vortice polare è sensibile alle variazioni di calore modificando il numero di onde e la capacità di penetrazione nelle medie latitudini.In estrema sintesi il tempo medio di passaggio tra un alto/basso evento di flussi di calore al successivo basso/alto evento è mediamente dicirca 40 giorni. Questi numeri dimostrano chiaramente che esistono dei processi fisici di sviluppo e trasporto di calore che hanno bisogno di precise dinamiche e di conseguente tempo per essere compiute. Ora cercherò di spiegare in maniera il più possibile semplice il processo che ha portato ad indicare nell’outlook l’evoluzione e il conclamarsi di uno stratwarming attorno alla metà di gennaio.A proposito di letteratura e di flussi di calore i due grafici5 e 6riassumono tutto quanto ho descritto fino ad ora. Il grafico 5, preso dal lavoro di Waugh e Polvani, mostra eventi con alti livelli di flussi di calore (ad esempio un ESE warm). Vi invito a guardare la linea tratteggiata. Come ho descritto sopra questi eventi sono preceduti, tra i 60 e i 40 giorni dall’evento, ovvero per una ventina di giorni, da bassi flussi di calore. Successivamente si riscontra una prima netta ripresa seguita a sua volta da un altrettanto brusco e forte calo di una durata media di circa una decina di giorni e poi la brusca e forte ripartenza dei flussi che porteranno all’evento stratosferico estremo di tipo warm contrassegnato dal raggiungimento e/o superamento degli eventi dei flussi di calore calcolati su un intervallo di 40 giorni del valore di +5,5 K m/s.
Come è possibile notare dal momento minimo raggiunto dai flussi di calore all’evento stratosferico estremo passano proprio 40 giorni. Questo periodo di bassi flussi di calore dovrebbe corrispondere alla lettura dell’indice SEI come uno scarso accoppiamento tra troposfera e stratosfera e quindi senza trasferimento d’impulso verticale verso l’alta stratosfera. Nella fase successiva, con ripresa dei flussi a circa 40 giorni dall’evento, l’indice SEI dovrebbe indicare un accoppiamento tra troposfera e stratosfera con trasferimento di impulso verticale verso l’alta stratosfera fino alla conclamazione dell’evento stratosferico estremo. Nel tentativo di spiegare meglio quanto descritto dobbiamo tenere presente che il segnale d’onda trasporta impulso nella direzione della propagazione, quando viene riflesso dall’alta stratosfera produce un impulso maggiore di quello trasportato motivo per il quale si produce una successiva amplificazione dei segnali. Questo fenomeno è rappresentato nel grafico dall’amplificazione positiva del segnale dei flussi di calore che termina con l’ESE warm. Ilgrafico 6, preso anch’esso dal lavoro di Waugh e Polvani, mostra la dinamica opposta dei flussi di calore che produce un ESE cold. Esattamente al contrario del cammino che porta all’evento warm tra i 60 e i 40 giorni dall’evento si riscontra un periodo di circa un ventina di giorni con elevati flussi di calore. A quaranta giorni dall’evento si assiste all’abbattimento dei flussi che portano gli eventi dei flussi di calore calcolati su un intervallo di 40 giorni a superare la soglia dei -5,5 k m/s con il conclamarsi di un ESE cold.
Quindi breve fase fredda tra Natale e Santo Stefano e poi di nuovo sotto il tiro dello scirocco, purtoppo copioni già visti e rivisti, francamente pensavo in qualcosa di diverso..