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Discussione: Scienza , clima e geologia : I terremoti....le cause extraterrene

  1. #1
    Andrew
    Guest

    Predefinito Scienza , clima e geologia : I terremoti....le cause extraterrene

    Vivendo un particolare periodo in cui la sismicita' s'è fatta rilevante con il susseguirsi d'eventi significativi in termini di frequenza e di forza quindi di magnitudo e osservando gli ultimi studi che vanno oltre i fattori puramente geologici ma s'intersecano con altri extraterreni o meglio astrofisici , in molti la domanda vedendo appunto l'attivita' oltretutto di quest'ultimi giorni sia in Mediterraneo che in Europa ivi l'Italia compresa, è quella del chiedersi questi secondi presunti possibili fattori quanto davvero possano incidere e quanto vi sia di vero ed appurato in campo scientifico sulla dinamica delle placche terrestri e le forze esercitate dalla gravita' e magnetismo dei pianeti del ns sistema Solare.
    VEDIAMO QUINDI GLI ULTIMI STUDI COSA CI DIMOSTRANO - È possibile prevedere i terremoti? Nonostante gli sforzi di generazioni di sismologi, al momento la risposta resta ancora la stessa: no. Ma a molte persone questa risposta non piace, come è ovvio che sia.Tra questi alcuni accettano di intraprendere la carriera di geologo e attraverso anni di studio e di gavetta arrivano a dire la loro su questa complessa faccenda, riuscendo a mettere a posto qualche tessera di quel colossale puzzle che abbiamo sotto i piedi. Altri preferiscono comode scorciatoie, decisamente più abbordabili e meno impegnative. Come quelle elaborate da Raffaele Bendandi, sismologo autodidatta di Faenza (1893-1979), noto per sue presunte previsioni di alcuni terremoti quand’era in vita, basate sull’idea che l’interno della Terra subisca l’influenza gravitazionale dei corpi celesti del sistema solare, analogamente alle maree lunari, e che questo fenomeno sia all’origine dei terremoti. Alla teoria di Bendandi, ormai diventata un cult tra gli appassionati di “teorie alternative” (tanto che ogni due mesi qualcuno s’inventa una nuova previsione che viene prontamente ripresa da stampa e TV prima – come se non avessimo problemi seri di cui preoccuparci- e smentita dai fatti dopo) s’ispirano diversi gruppi di internauti sia in Italia che all’estero. Alcuni di questi tentano di equipaggiarla con qualche qualche “rinforzino”, pescando da altre teorie “alternative”. Ci occuperemo nello specifico di un gruppo di internauti che ha messo su un sito con l’obiettivo, niente di meno, di prevedere i terremoti: Obiettivo benemerito, certo… Peccato che nessuna delle idee alla base del progetto abbia alcun fondamento scientifico. Vediamo perché…Partiamo da una premessa. Questa è un’osservazione che potrebbe capitare a chiunque di fare: “La televisione da l’annuncio di un grosso terremoto da qualche parte nel mondo. Navigando in internet vedo che un paio di giorni prima il sole ha dato in escandescenza e ha prodotto una grossa eruzione. Che i due fatti siano connessi?”.Il dubbio può essere anche lecito, ma con un minimo di razionalità possiamo fugarlo. Innanzi tutto si verifica se c’è qualche rapporto di causa ed effetto noto tra i due eventi. Se approfondiamo ci accorgiamo che allo stato attuale delle conoscenze questo rapporto non esiste.Il modo sbagliato di procedere è di selezionare i dati e ignorare tutte le conoscenze accumulate fino a questo momento ed è precisamente quello che fanno il pensiero magico e i nostri internauti. Veniamo dunque a loro…Se non siamo convinti, possiamo fare un’analisi sistematica dei dati: prendiamo un database di tutti i terremoti (magari solo quelli sopra una certa soglia), quello di tutte le eruzioni solari e vediamo se c’è qualche relazione tra le due sequenze. Ebbene, c’è chi l’ha fatto per noi. E’ Ryan O. Milligan, un fisico solare del Goddard Space Flight Center della nasa. Il sito è TheSunToday.org. Nel grafico sono riportati i dati dal 1980 ad oggi. L’attività sismica è in rosso. Quella solare è in blu. Mentre la prima resta più o meno costante, l’attività solare varia secondo un ciclo di 11 anni. Che non siano correlate?

  2. #2
    Andrew
    Guest

    Predefinito

    Tutte le tipologie presenti in figura si trovano in natura, sono
    studiate dai geologi, e sono compatibili, spiegate e previste dalla
    tettonica a placche, che identifica nelle e frizioni che si generano e
    nelle tensioni che si accumulano (strain accumulation) e rilasciano
    all’improvviso la causa dei terremoti. Inutile dire che anche queste
    tensioni sono misurate dalle reti geodetiche di tutto il mondo che oggi
    si affidano al sistema GPS (immagine tratta da WikiPedia).
    È vero, come vogliono gli autori, che forti campi magnetici possono destabilizzare il campo magnetico del Sole. Ma sono campi magnetici generati dal Sole stesso, dai moti convettivi che dal suo interno trascinano materia ed energia in superficie (corrente a nastro). Non certo i campi magnetici degli altri pianeti, come invece si dice allorquando si sostiene che «la sommatoria dei campi magnetici dei pianeti, dell’allineamento, e in parte le forze gravitazionali (attraverso effetti mareali sullo strato più superficiale del Sole) vanno a destabilizzare la fotosfera». Del resto, l’influenza gravitazionale dei pianeti sul Sole è pressoché inesistente. Non solo la forza di gravità diminuisce al quadrato della distanza, ma le masse di tutti i pianeti messi insieme costituiscono una frazione trascurabile della massa del Sole, perciò in nessun caso potrebbero influenzarlo con la loro gravità. È come mettere a paragone un elefante con una formica.Comunque, seguendo questa teoria, i flare solari prodotti dalle interferenze magnetiche della fotosfera producono il vento solare ( formato per il 95% da protoni ed elettroni e per il 5% circa da particelle alfa e altri nuclei) e raggi gamma. Queste particelle tuttavia, diversamente da quanto si dice, non possono penetrare nelle viscere della Terra. I raggi gamma vengono fermati in massima parte dall’atmosfera terrestre, tant’è che gli osservatori gamma sono posti in orbita o su palloni sonda. Se qualcuno avesse la sfrontatezza di arrivare a Terra, non supererebbe il primo metro di terreno. E che dire dei “miliardi e miliardi di neutrini”, che interferirebbero con i nuclei radioattivi presenti sotto la superficie terrestre? Bè, il neutrino è una particella priva di carica, dalla massa piccolissima, che non interagisce se non blandamente con la materia ordinaria. Un fascio di neutrini potrebbe penetrare un muro di piombo spesso un anno-luce senza che più della metà di esso venga assorbito dagli atomi presenti all’interno. Meglio lasciare allora i neutrini a chi li studia e a film stupidi come quelli sul 2012…Tenendo conto di ciò, è assurdo sostenere, come fanno gli autori, che le particelle entrino «dai poli, dove il campo magnetico è debole» per entrare poi «nelle viscere della Terra». Le particelle alfa non riescono a fare più di qualche centimetro nell’aria. Le particelle beta hanno una penetrazione dieci volte superiore. Arrivano al metro di distanza nell’aria e sono facilmente bloccate da pochi millimetri di alluminio. I raggi gamma non vengono deviati dai campi magnetici. Altra questione importante: la pericolosità di una particella dipende fondamentalmente dalla sua energia. Quelle più energetiche sono quelle più veloci. Più l’energia di una particella è alta, meno viene deviata da un campo magnetico (e dunque mantiene una traiettoria più dritta). Morale, non sono le particelle più energetiche quelle che arrivano ai poli. Quelle solari più energetiche arrivano sempre sul lato della Terra in cui è giorno, e non hanno particolare preferenza su dove colpire, a parte le ovvie considerazioni sullo spessore dell’atmosfera attraversata – e dunque di meno dove è sera o mattina, di più nelle ore centrali della giornata… Le particelle non sono dunque in grado di attraversare la superficie terrestre e i neutrini non sono influenzati in nessun modo da campi magnetici o elettrici: e dire che qualche dubbio sul fatto che un neutrino sia una particella – come dire? – neutra, anche solo a scriverne il nome, dovrebbe venire! Secondo la teoria, queste particelle «oltrepassano l’atmosfera nei pressi dei poli, dove il campo magnetico è minore» e dove gli autori presuppongo che «lo spessore della litosfera sia minore, proprio perché la terra ha forma geoidale». Non è così. Lo spessore della crosta dipende dalla sua età. Quella del Polo Sud, per esempio, è piuttosto spessa (ci sono pochissimi vulcani attivi). Non ci sono vulcani attivi al Polo Nord. Inoltre ci sono chilometri di ghiaccio al Polo Sud e ghiaccio ed acqua al Polo Nord. In nessun modo, quindi, tali particelle sarebbero in grado, come sosterrebbe questa pseudo-teoria, di «eccitare alcuni elementi radioattivi-instabili, come a esempio il radio», i quali rilascerebbero a loro volta particelle più deboli (beta e alfa) ma soprattutto calore. Calore che andrebbe a provocare quell’energia liberata dai terremoti. Come si vede, in nessun caso particelle provenienti dallo spazio possono interagire con gli atomi e le particelle sub-atomiche presenti sotto la crosta terrestre, e tanto meno i neutrini. Secondo gli autori, «i neutrini passando di materiale in materiale, si dice che cambiano di sapore, quando cambiano di sapore, rilasciano una piccolissima quantità di energia. Ora immagina, miliardi e miliardi di neutrini, e vedi un po’ quanta energia che si viene a creare. Alla fine dei conti ciò che avremo sarà un aumento di calore». Ma, come già detto, i neutrini non sono minimamente influenzati dai campi magnetici. Sarebbe poi interessante guardare le correlazioni tra neutrini ed attività solare nel dettaglio: http://www.maths.qmul.ac.uk/~lms/research/neutrino.html
    Correlazione diretta al raggio solare (che non è costante) e alla massa del vento solare ma correlazione inversa alle attività magnetiche e alle macchie solari (quando ci sono esplosioni e macchie ci sono meno neutrini).
    Non ci sono evidenze
    statistiche che l’azione mareale dei
    pianeti
    (comumque cumulativa, a prescindere che siano allineati o meno)
    a innescare i terremoti.
    Ma non finisce qui. Il presunto calore prodotto all’interno della Terra da queste particelle solari verrebbe “innescato” dalla Luna che, come sappiamo, è responsabile delle maree, e, secondo gli estensori di questa teoria, eserciterebbe maree anche all’interno della Terra: «Infatti le placche non sono altro che zattere galleggianti su di un mare incandescente. Attraverso la forza gravitazionale, e quindi gli effetti mareali, la Luna provoca la rottura della faglia, e il rilascio di energia durante il terremoto». Tuttavia, come già visto in passato (clicca qui) sono stati fatti diversi studi per correlare i terremoti all’azione mareale della Luna: ebbene, una correlazione esiste solo per le faglie superficiali presenti in zone dove le maree oceaniche sono particolarmente alte. In quel caso – e solo in quel caso – non è la deformazione della crosta terrestre a determinare il terremoto, ma il peso delle masse d’acqua che si spostano.
    Per prevedere i terremoti – e qui giungiamo alla parte “pratica” – viene presa in considerazione la distanza Terra-Luna e la posizione (declinazione) della Luna rispetto all’eclittica. Ma non viene presa in considerazione la latitudine; e soprattutto, perché gli autori considerano le posizione della Luna risposto all’eclittica (che è l’intersezione tra la sfera celeste e il piano orbitale terrestre) e non rispetto all’orizzonte celeste (che è l’intersezione tra il piano equatoriale della terra e la sfera celeste)? Forse perché quest’ultimo è molto più difficile da calcolare, visto che varia di continuo tra 18°30’ e 28°60’ (visto che l’asse terrestre è fisso rispetto l’eclittica ma non rispetto l’orbita lunare)?«Ti chiedi mai come sia possibile che in alcune zone della Terra trema sempre ad un certa profondità? Tipo le Samoe (600-700 km)? Bene, proprio per questo! Per esempio oggi la Luna in base alla sua posizione rispetto all’eclittica (declinazione) si trova proprio sul parallelo dell’Italia. Quel parallelo passa anche per New York, Taiwan, Mongolia e Turchia, ad es. La Luna si trova a 380.000 km». Primo errore. L’orbita lunare è piuttosto eccentrica e passa da una distanza di 363.000 km al perigeo ad una di 405.000 km all’apogeo. E come abbiamo visto al link precedente le forze mareali cambiano sensibilmente nelle due posizioni: al perigeo è del 33% più forte che all’apogeo.
    Gli autori proseguono: “Analizzando la posizione-distanza della Luna nel momento in cui abbiamo avuto i più forti terremoti in Italia, abbiamo notato che essa si trovava in quella determinata posizione e a 380mila km. con un tot . di energia gravitazionale esercitata nei confronti della Terra. Oggi abbiamo la stessa configurazione da ogni punto di vista. Quindi nonostante il flare, l’energia e il fatto che la Terra giri, la Luna andrà a sollecitare solo determinate zone nella litosfera-mantello a determinate profondità a seconda della sua distanza con la Terra. Se solleciterà la profondità in cui avvengono sempre i terremoti per una determinata zona allora il terremoto si verificherà. Ad esempio, con tale configurazione, oggi la Luna solleciterà tutte le zone a profondità di 40 km. Se l’Italia è l’unica in cui avvengono forti terremoti a 40 km di profondità, allora molto probabilmente ci sarà un forte terremoto».



  3. #3
    Andrew
    Guest

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    Per riassumere, secondo questa pseudo-teoria bisogna tenere conto di «posizione, distanza, forza gravitazionale e profondità che sollecita. Se nell’area interessata dall’influenza della Luna c’è una determinata zona in cui i terremoti (più forti) si verificano ad una certa profondità, che per coincidenza coincide con la profondità sollecitata dalla Luna ( in rapporto alla sua distanza e forza gravitazionale), allora il terremoto ci sarà». Ma di quale rapporto parliamo? La formula per calcolare lo stress mareale in un determinato punto è nota. La forza gravitazionale è inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Lo stress mareale è inversamente proporzionale al cubo della distanza.Ma, come se non bastasse, a tutto questo la teoria vorrebbe aggiungere altre componenti ancora più fantasiose. Per esempio si sostiene che «l’energia dei terremoti si propaga a spirale, o quanto meno la sua energia nel vuoto e nell’acqua crea spirali», come sarebbe avvenuto in Giappone, nell’epicentro in mare. Enorme sciocchezza. I moti vorticosi nel mare sono dati dalle correnti. Mai provato a creare onde nella vasca da bagno? I terremoti si propagano con due tipi di onde di corpo e superficiali. Le prime possono essere piane o primarie (P) e sferiche o secondarie (S). Le prime sono onde di compressione, tipo le onde sonore. Creano uno stress nel materiale che attraversano, comprimendolo nel fronte e nella coda dell’onda ed espandendolo nel punto di cresta. Le seconde creano una deformazione perpendicolare allo spostamento dell’onda (tipo le onde del mare). Queste ultime non si propagano nei mezzi fluidi. Quelle superficiali sono una combinazione delle precedenti. Gli tsunami sono determinati dall’improvviso spostamento di una parte della crosta. Provate a dare un forte colpo al fondo di una bacinella di plastica riempita d’acqua. Avrete creato uno tsunami. Fateci cader dentro un mattone. Eccone un altro tipo.
    Viene poi messa in mezzo anche la “teoria di Ighina” e l’ipotesi per cui le macchie solari non sarebbero altro che «le energie riflesse dei vari pianeti che se allineati si sommano e vanno a finire sulla superficie del Sole». A parte che “Energia riflessa” è una locuzione senza senso (che energia? Gravitazionale? Elettromagnetica?), la “Teoria di Ighina” è sicuramente affabulatoria. Però a volte bisognerebbe ricordarsi che le favole sono favole, e che i fatti dicono altro. I fatti si misurano in metri, kilogrammi, secondi, candele, ampere, moli e kelvin (o in una combinazione degli stessi) e le osservazioni dei satelliti solari hanno mostrato in modo abbastanza chiaro la dinamica delle macchie solari.Ce n’è anche per i famosi quattro pianeti trans-nettuniani che avrebbe previsto Bendandi in epoca fascista, e per questo chiamati con nomi roboanti quali “Roma”, “Rex”, “Dux” e “Italia”: non sono fantasie, sostengono gli autori della teoria. Invece sono proprio fantasie visto che non ci sono perturbazioni gravitazionali dei pianeti interni (o dei trans-nettuniani scoperti non da Bendandi ma dagli astronomi veri) che indichino la presenza di tali pianeti. Nettuno è stato scoperto per le per sue perturbazioni gravitazionali sull’orbita di Urano. E non c’erano gli strumenti precisi che ci sono oggi, o i computer per fare i calcoli. Oggetti trans-nettuniani di massa sufficiente e a una distanza utile per creare qualche effetto sulla Terra sono assolutamente fuori discussione, a meno di non voler reinventare la gravitazione.

    In conclusione, va ricordato che lo studio sistematico dei terremoti da parte di fisici, geologi, vulcanologi, sismologi avviene principalmente secondo quattro tipi di approccio:
    1. analisi dei sismogrammi generati dai terremoti;
    2. studio – in laboratorio o sul campo – delle proprietà di frizione e di trasmissione delle onde sismiche dei vari tipi di roccia;
    3. misurazione del lento accumulo delle tensioni tra un terremoto e l’altro con tecniche di rilevamento;
    4. modelli dinamici su larga scala dei terremoti e della tettonica a zolle.

    Nessuno di questi fattori viene preso in considerazione dalle teorie pseudo-scientifiche. Al contrario, vengono forzate relazioni inesistenti (considerando solo gli eventi favorevoli e ignorando quelli contrari) o addirittura inventando di sana pianta delle cause, come per esempio il riscaldamento del magma da parte dei flare solari.
    Comunemente si ritiene che gli astri più lontani, compresi pianeti grandi come Giove o Saturno, influenzino la gravità per meno di un decimo di quanto fa la Luna, responsabile di maree liquide e terrestri, quali i terremoti; la stessa azione del Sole alla superficie terrestre sembra ridursi alla metà di quella lunare, e le maree si contrappongono all'azione del Sole e della Luna, riducendo di un terzo il valore misurabile con un "pendolo di torsione". Tuttavia, se improvvisamente mancasse l'azione gravitazionale del Sole o di Giove, è evidente che l'effetto sulla Terra sarebbe molto più devastante rispetto all'assenza della Luna! Tali contraddizioni si risolvono certamente introducendo i rapporti di energia (potenziale) e non di forza e accelerazione: in tal caso, al contrario di quanto sopra,
    le azioni energetiche dei pianeti sono confrontabili con quella lunare
    (dieci volte superiori per Giove). È ben vero che non sempre è stato possibile rilevare fenomeni sismici in concomitanza di forti perturbazioni planetarie, ma questo solo perché l'azione relativa si scarica in determinate direzioni, e località geologicamente sensibili. In altri termini, possiamo considerare le perturbazioni planetarie come possibili cause
    (necessarie ma non sufficienti)
    di improvvisi effetti sismici, come la miccia di una miscela detonante.Più esattamente,
    in maniera simile allo smorzamento di un pendolo, tali perturbazioni forniscono l'energia (che viene immagazzinata) mentre i possibili movimenti delle zolle terrestri forzano il sistema oscillante, aumentandone la potenza
    .



  4. #4
    Andrew
    Guest

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    Media della comparsa di SN: ogni 100 anni
    .

    Data (TT Declinazione) Pianeti
    2012/02/10 02:08:49 0.30352° congiunzione Venere * Urano
    2012/02/13 opposizione / Terra Marte / Nettuno
    2012/03/13 " Venere / "
    2012/03/27 " Marte / Urano
    2012/04/29 " Marte / Venere
    2012/05/02 " Mercurio / Saturno
    2012/05/19 " Venere / Giove
    2012/05/22 05:32:11 0.38379° congiunzione Mercurio * Giove... poi con Venere (clic!): continui movimenti tellurici in Emilia, & 2012/05/28 sul Monte Pollino m4.3
    2012/06/01 20:18:52 0.19221° congiunzione Mercurio * Venere
    2012/06/10 opposizione / Terra Marte / Giove
    2012/09/03 " Venere / Urano
    2012/11/27 01:11:50 0.52551° congiunzione Venere * Saturno
    2013/02/04 21:03:32 0.40627° " Marte * Nettuno
    2013/03/22 18:18:04 39.10" " Marte * Urano in semi-occultazione
    2013/03/23 opposizione / Terra Mercurio / Urano
    2013/03/24 " " / Marte, fra le congiunzioni (08/02-08/05/2013)
    2013/06/27 " " / Giove
    2013/09/20 " Venere / Nettuno
    2013/09/21 " Mercurio / Vener….


  5. #5
    Andrew
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    La concentrazione di linee gravitazionali fra i pianeti determina l'aumento delle maree di fronte al Sole o alla Luna, e di forze centrifughe sul lato opposto.

  6. #6
    Andrew
    Guest

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    LO SCENARIO TETTONICOHo potuto constatare nel tempo che le ondate sismiche più frequenti hanno origine dal Polo Nord, manifestando la loro energia con terremoti che interessano la Dorsale atlantica. Possono anche essere di modesta entità, ma la loro ripercussione nel mondo è molto vasta e a volte molto intensa.La dinamica dei terremoti è ciclica ed è più frequente rispetto a quella che proviene dal Polo Sud e che risale diffondendosi verso l’Oceano Pacifico.L’ultimo ciclo proveniente da Nord si è manifestato con un terremoto di MA. 4.8, registrato a Reykjanes Ridge alle ore 7.15 UTC del 15 05 2012.Si è trattato di un movimento più forte di altri e le sue ripercussioni si sono verificate con due terremoti nello Stretto di Gibilterra, entrambi nel giorno 16 05 2012: uno di MA 2.5 alle ore 9.54 e l’altro di MA 3.1alle ore 11.19.
    Il 17 maggio vi è stato un movimento di MA. 3.2 nelle Isole Azzore e il 18 maggio uno di MA. 3.2 in Marocco.
    Nei giorni 17-18 -19 è seguita una serie di piccoli terremoti in Sicilia, con un massimo di MA. 2.8. Si sono poi avute ripercussioni in Albania e in Grecia (questa, comunque, sempre bersagliata da continui movimenti sismici).
    É avvenuto che la spinta della placca iberica, dovuta a quel movimento di espansione della Dorsale atlantica, e la controspinta della placca adriatica hanno compresso l’Italia, provocando anche una serie di piccoli terremoti lungo tutta la catena emersa dell’Appennino.La placca africana, che spinge sempre dal basso e mette in moto anche quella adriatica, ha fatto registrare il 17 maggio un primo terremoto di MA. 3.1 in Croazia, il 18 maggio alle ore 13.12 uno di MA 4.7 in Algeria e, alle ore 20.38 dello stesso giorno, un secondo in Croazia di MA 3.3.La dinamica della duplice spinta delle placche, iberica e afro-adratica, ha poi concentrato la sua massima energia nella Pianura padana, sulla quale incide anche la spinta da nord della placca euroasiatica. Tale interazione tra placche ha provocato, nella notte del 20 maggio 2012, il terremoto di MA 6.0 dell’Emilia Romagna. La sequenza tellurica registrata, anche in questo ciclo di movimenti dovuti all’espansione della Dorsale atlantica, ha seguito comunque le linee tettoniche che dalla Dorsale atlantica deviano verso lo Stretto di Gibilterra, proseguono verso il Mare Tirreno e, attraverso lo Stretto di Messina, s’immettono nel Mare Ionio, dove a sud del Golfo di Taranto, divergono verso l’Adriatico e verso la Grecia.LO SCENARIO GEOMORFOLOGICOIl rapporto tra terremoti e le linee di congiunzione tettonica deriva dall’attività tellurica che ha provocato tali fratture in ere geologiche passate e che continua ad incidere su di esse, prolungando le faglie o modificando quelle già esistenti.L’origine dell’energia sismica che incide su di esse è invece da ricercarsi nei nodi di una griglia geo-elettromagnetica naturale, che corrispondono a centri di emissione e di diffusione nella litosfera di elettromagnetismo distruttivo proveniente dall’interno del pianeta. Trattandosi di punti di griglia fissi, la loro energia distruttiva continua perciò ad insistere sempre sulle stesse linee di frattura della crosta terrestre, stabilendo un apparente nesso diretto tra le linee di separazione delle placche e i terremoti.Gli scontri tettonici tra placche in scorrimento sull’astenosfera e la subduzione dell’una sotto l’altra derivano, invece, dal movimento di rotazione della Terra intorno al suo asse.In ultima analisi lo scorrimento delle placche in un senso o nell’altro deriva dal riequilibrio delle geomasse della litosfera, reso necessario in risposta ad ogni pur minima variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre.
    SCENARIO INTERPLANETARIO

    Il 24 maggio 2012, alle ore 22.47 UTC, nel Mare di Norvegia, sulla frattura della Dorsale atlantica, si è registrato un forte terremoto di MA. 6.2. Oggi, sullo stesso luogo, ossia all’interno del Circolo Polare Artico, un altro di MA 5.2. L’ondata sismica si sta già ripercuotendo in queste ore sull’Europa con piccoli movimenti tellurici.Il ciclo di espansione atlantica è quindi ricominciato con una maggiore intensità sismica iniziale, che richiama l’attenzione su tutte le aree interessate del versante europeo e americano.Il sisma nel Mare di Norvegia corrisponde ad un movimento raro, ma in linea con l’attuale richiamo luni-solare dell’asse terrestre verso un’ideale verticale, che prelude allo slittamento del Polo Nord della Terra.La dinamica d’interazione tra tutti icorpi celesti nell’area interplanetaria del Sistema solare è dettata dalla forza gravitazione ed elettromagnetica, che tendono a mantenere l’equilibrio di tutti i pianeti intorno al Sole. La prevalente forza di attrazione gravitazionale del Sole impedisce ad ognuno dei pianeti di andare alla deriva verso orbite più ampie e li costringe a rimanere coesi ed in equilibrio dinamico, se pur precario per l’azione della stessa attività dell’astro, che tende a destabilizzarli con potenti getti di plasma solare (almeno quelli più vicini, come Mercurio e Venere).Venere, nel suo transito davanti al Sole avvenuto nel 3113 a.C., oscillò violentemente, fino a quando non si assestò nuovamente sulla sua orbita, ma con un moto inverso a quello degli altri pianeti. La causa fu un’inversione totale di polarità magnetiche del Sole, un evento che si ripete ad intervalli di circa quattromila anni, a completamento di innumerevoli microcicli undicennali.L’ultimo degli eventi d’inversione totale solare, dopo quello del 3113 a.C., è avvenuto nel 627.d.C., entrambe date memorabili per i cicli maya.Con il prossimo transito di Venere, che avverrà nei giorni 5-6 Giugno 2012 e sarà meglio visibile nelle isole polinesiane, mentre il Sole sta compiendo una delle sue inversioni magnetiche undicennali, non ci si deve aspettare scenari apocalittici tipo quelli della scadenza quadrimillenaria. Dobbiamo fare tesoro, comunque, dell’esperienza che, a seguito dei transiti del 1761 e 1769, nel luglio di quest’ultimo anno si verificò un Big-On nella California e che quello del 1882 fu seguito nel 1883 dall’eruzione del vulcano indonesiano Krakatoa, dalla quale derivò un decisivo abbassamento della temperatura globale per le polveri sottili che oscurarono a lungo il Sole.Sei mesi dopo il passaggio dell’8 giugno 2004, si è anche verificato il terremoto di Sumatra del 26 dicembre dello stesso anno, seguito dallo tsunami. L’avvenimento catastrofico ha dato inizio all’attuale fase d’instabilità tettonica della Terra, connessa a lievi slittamenti dell’asse terrestre, con i conseguenti grossi terremoti di Haiti, del Cile e del Giappone, e con un vulcanismo molto accentuato e diffuso.Le motivazioni degli scontri delle geo-masse, collegati a sismi e a vulcanismo, risiedono comunque nell’eccessiva inclinazione dell’asse terrestre, che frena il movimento di rotazione della Terra. Lo sforzo del nucleo per compensare il ritardo del moto terrestre provoca elettromagnetismo ed energia termica, forze in gioco nei processi di attivazione di sismogenetica e di incrementi dei bacini magmatici dei vulcani. Il calore interno rende anche più fluida l’astenosfera su cui scorrono le placche continentali, facilitando gli scontri tettonici.Vulcanismo, terremoti, tsunami ed altri fenomeni distruttivi sono, pertanto, la conseguenza diretta dell’energia termica ed elettromagnetica che incidono sull’equilibrio terrestre ed interplanetario.SCENARIO ELETTROMAGNETICO


  7. #7
    Andrew
    Guest

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    La griglia geo-elettromagnetica naturale della Terra è determinata direttamente dal rapporto sincronico con il Sole, inteso come punto fisso di riferimento. La descrizione delle linee di flusso elettromagnetico è a forma di doppia evolvente, essendo descritta dal punto di proiezione del Sole sulla superficie della Terra in moto di rotazione oscillante intorno al proprio asse. L’insieme di tali linee evolventi forma la rete energetica a maglie romboidali, ai cui nodi l’incrocio dei flussi elettromagnetici può potenziarsi o annullarsi.Ogni nodo corrisponde al centro di una macro-cella geomorfologica della litosfera, dal quale s’irradia l’energia in espansione, che configura il territorio, proveniente in forma di elettromagnetismo dal nucleo terrestre messo sotto sforzo dall’inclinazione dell’asse.L’equilibrio del sistema interplanetario solare dipende, pertanto, dall’interazione delle forze gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole, che circolano all’interno dei campi elettromagnetici e gravitazionali combinati, che a loro volta si relazionano ed interagiscono con sistemi galattici ed extra galattici del cosmo.L’azione di richiamo dell’asse terrestre verso la verticale ideale avviene quando si verificano particolari allineamenti planetari e luni-solari, secondo una dinamica ricorrente che permette alla Terra di non andare alla deriva nello spazio sotto l’eccesso delle ampie oscillazioni caotiche derivate dall’accentuato “effetto
    trottola” impresso dall’asse troppo inclinato.

    I grandi analemmi descritti nelle oscillazioni caotiche dell’asse eccessivamente inclinato fanno interagire negativamente le onde di flusso di polarità magnetiche nord e sud, poichè la Terra tende a captare il flusso aereo del suo campo magnetico terrestre dirette dal Polo Sud verso il Polo Nord. L’interazione vorticosa con quelle di polarità nord, dirette per via sotterranea verso il Polo Sud, crea fenomeni distruttivi geologici e metereologi, oltre che l’indebolimento del campo magnetico terrestre che, nella sua attuale forma a “macchia di leopardo”, è sottoposto al rischio dell’inversione delle polarità magnetiche.La griglia elettromagnetica della Terra, i cui nodi rappresentano i punti di fuoriuscita di elettromagnetismo proveniente dal suo interno e che nella litosfera si trasforma in energia sismica distruttiva, sono punti dalle particolari caratteristiche geologiche, che ho reso più volte noti anche su “Scienza&Conoscenza”.Si possono impiegare dispositivi appositi: antenna di conversione dell’elettromagnetismo in “magnetismo coerente” o pompe di assorbimento delle “armoniche terrestri” (v. Progetto-pilota per la tutela del territorio salentino in www.synergetic-art.com), che possono rendere coerenti le onde di flusso elettromagnetico. Tale operazione permetterebbe di neutralizzare l’energia distruttiva e di riequilibrare le dinamiche terrestri, potenziando così anche i flussi del campo magnetico, oggi diminuito e a rischio d’inversione di polarità.Ecco l’analisi dell’autrice, Marisa Grande sulla dinamica del terremoto in Emilia Romagna del 20 maggio 2012:Nell’immagine qui sotto, si può vedere una microcella Geo-elettromagnetica e geo-morfologica che ha un centro di espansione in località “CONTE”.

  8. #8
    Andrew
    Guest

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    L’ELETTROMAGNETISMO CHE S’IRRADIA DAL CENTRO ENERGETICO “CONTE” PROVOCA I TERREMOTI NELL’AREA PERIFERICA DELLA MICROCELLA, NELSETTORE INDICATO DALLE FRECCE, INCIDENDO MAGGIORMENTE SUL TRATTO CHE OPPONE MAGGIORE RESISTENZA ALLO STRESS SISMICO, COMPRESO TRA MIRANDOLA E BONDENO.LA CONSEGUENZA DELLA SERIE DI MOVIMENTI POTREBBE CORRISPONDERE AL CONGIUNGIMENTO DELLA FAGLIA OVEST, CHE PASSA PER SAN POSSIDONIO, CON LA FAGLIE EST, CHE PASSA PER BONDENO, IL CUI ORIENTAMENTO GEOGRAFICO REALESI SVOLGE IN DIREZIONE S-W/N-E.

    SPERO CHE V'ABBIA INTERESSATO QUESTO THREAD , CHI AVESSE QUESITI O DOMANDE PUO' CHIEDERNE QUI LE RISPOSTE -

    Grazie - Andrew Fis. dell'Atmosfera -


  9. #9
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    Molto interessante, grazie Andrea, sei un pozzo di scienza. Intanto si susseguono le scosse nella vicina Croazia, avvertite anche in Italia ovviamente, tutta la placca euroasiatica è in movimento e le faglie di casa nostra sono in tensione, possibile che i fenomeni durino più giorni. Secondo me vi è alta correlazione tra le dinamiche astrali e le influenze sulla placca terrestre.

  10. #10
    Andrew
    Guest

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    Ti ringrazio vivamente Fulvio, ma debbo ammettere che come ieri detto sul "gruppo" [ watthsapp ] ho fatto una chiacchierata con un amico-collega astrofisico.

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