SCENARIO INTERPLANETARIO
Il 24 maggio 2012, alle ore 22.47 UTC, nel Mare di Norvegia, sulla frattura della Dorsale atlantica, si è registrato un forte terremoto di MA. 6.2. Oggi, sullo stesso luogo, ossia all’interno del Circolo Polare Artico, un altro di MA 5.2. L’ondata sismica si sta già ripercuotendo in queste ore sull’Europa con piccoli movimenti tellurici.Il ciclo di espansione atlantica è quindi ricominciato con una maggiore intensità sismica iniziale, che richiama l’attenzione su tutte le aree interessate del versante europeo e americano.Il sisma nel Mare di Norvegia corrisponde ad un movimento raro, ma in linea con l’attuale richiamo luni-solare dell’asse terrestre verso un’ideale verticale, che prelude allo slittamento del Polo Nord della Terra.La dinamica d’interazione tra tutti icorpi celesti nell’area interplanetaria del Sistema solare è dettata dalla forza gravitazione ed elettromagnetica, che tendono a mantenere l’equilibrio di tutti i pianeti intorno al Sole. La prevalente forza di attrazione gravitazionale del Sole impedisce ad ognuno dei pianeti di andare alla deriva verso orbite più ampie e li costringe a rimanere coesi ed in equilibrio dinamico, se pur precario per l’azione della stessa attività dell’astro, che tende a destabilizzarli con potenti getti di plasma solare (almeno quelli più vicini, come Mercurio e Venere).Venere, nel suo transito davanti al Sole avvenuto nel 3113 a.C., oscillò violentemente, fino a quando non si assestò nuovamente sulla sua orbita, ma con un moto inverso a quello degli altri pianeti. La causa fu un’inversione totale di polarità magnetiche del Sole, un evento che si ripete ad intervalli di circa quattromila anni, a completamento di innumerevoli microcicli undicennali.L’ultimo degli eventi d’inversione totale solare, dopo quello del 3113 a.C., è avvenuto nel 627.d.C., entrambe date memorabili per i cicli maya.Con il prossimo transito di Venere, che avverrà nei giorni 5-6 Giugno 2012 e sarà meglio visibile nelle isole polinesiane, mentre il Sole sta compiendo una delle sue inversioni magnetiche undicennali, non ci si deve aspettare scenari apocalittici tipo quelli della scadenza quadrimillenaria. Dobbiamo fare tesoro, comunque, dell’esperienza che, a seguito dei transiti del 1761 e 1769, nel luglio di quest’ultimo anno si verificò un Big-On nella California e che quello del 1882 fu seguito nel 1883 dall’eruzione del vulcano indonesiano Krakatoa, dalla quale derivò un decisivo abbassamento della temperatura globale per le polveri sottili che oscurarono a lungo il Sole.Sei mesi dopo il passaggio dell’8 giugno 2004, si è anche verificato il terremoto di Sumatra del 26 dicembre dello stesso anno, seguito dallo tsunami. L’avvenimento catastrofico ha dato inizio all’attuale fase d’instabilità tettonica della Terra, connessa a lievi slittamenti dell’asse terrestre, con i conseguenti grossi terremoti di Haiti, del Cile e del Giappone, e con un vulcanismo molto accentuato e diffuso.Le motivazioni degli scontri delle geo-masse, collegati a sismi e a vulcanismo, risiedono comunque nell’eccessiva inclinazione dell’asse terrestre, che frena il movimento di rotazione della Terra. Lo sforzo del nucleo per compensare il ritardo del moto terrestre provoca elettromagnetismo ed energia termica, forze in gioco nei processi di attivazione di sismogenetica e di incrementi dei bacini magmatici dei vulcani. Il calore interno rende anche più fluida l’astenosfera su cui scorrono le placche continentali, facilitando gli scontri tettonici.Vulcanismo, terremoti, tsunami ed altri fenomeni distruttivi sono, pertanto, la conseguenza diretta dell’energia termica ed elettromagnetica che incidono sull’equilibrio terrestre ed interplanetario.SCENARIO ELETTROMAGNETICO