Chiara la situazione penso, per cui l'interazione con la NINA, seppur Strong in quell'anno andrebbe accuratamente verificata ed appurata ulteriormente. Io francamente non l'associo.
Anche perché non si comprenderebbe allora perché quest'anno con Nina Strong, peraltro in area piu' deputata [ 1-2] MOLTI CENTRI DI CALCOLO DAREBBERO PER L'EUROZONE ed il MEDITERR. , PROIEZIONI DI STAGIONE SOPRAMEDIA !
Ed infatti in quest'articolo, esplicito, pubblicato su OGGI SCIENZE del 2016, Vincenzo Senzatela , giornalista Scientifico Astrofisico e Cosmologo, ben spiega l'insufficienza di correlabilita' tra il fenomeno NINA ed il Clima dell'Inverno in Mediterraneo :Qui purtroppo siamo di fronte al dilemma se sia nato prima l’uovo o la gallina. Per quale motivo le acque del Pacifico sono pių calde a ovest e pių fredde a est? Fondamentalmente per l’azione degli alisei. Questi raschiano in continuazione la superficie dell’oceano, quella direttamente riscaldata dal sole, e ammassano grosse quantitā di acqua calda sul lato occidentale del Pacifico. Queste sono perō le condizioni che mettono in moto la cella di Walker, che č proprio quella che alimenta gli alisei. Quando si innesca un episodio di niņo la circolazione di Walker si annulla e le acque calde defluiscono verso est. Il meccanismo nella sua totalitā di prende il nome di ENSO (El Niņo-Southern Oscillation). Qui i tratta di capire quale fenomeno avviene prima: se sono le acque calde che cominciano a scivolare verso est e quindi rompono la circolazione di Walker o č quest’ultima che all’improvviso rallenta portando a un indebolimento degli alisei e permettendo alle acque calde di defluire verso est.Lo stesso discorso vale per la niņa. Durante la niņa le acque diventano pių fredde e gli alisei pių intensi. Ma sono questi ultimi a trascinare pių acqua causando una maggiore risalita di acque fredde oppure č la maggiore differenza di temperatura tra un lato e l’altro dell’oceano che alimenta alisei pių forti? Noi sappiamo che la circolazione delle acque e quella atmosferica sono legate, ma ancora non sappiamo quale delle due inneschi il tutto. Una delle teorie pių convincenti chiama in causa un meccanismo di carica e scarica, in cui il fenomeno portante sarebbe il niņo. Questo si attiva perché la differenza di quantitā di calore immagazzinato tra i due lati dell’oceano diventa eccessiva e, superata una certa soglia, richiede l’attivazione di un meccanismo di scarico che riequilibri l’energia dei due settori. La niņa, che di solito avviene subito dopo el niņo sarebbe invece una sorta di rimbalzo del sistema prima di ritornare all’equilibrio. L’interruttore del fenomeno potrebbe essere un’oscillazione ciclica della pressione attorno ai tropici, la Madden Julian Oscillation, che passando sul Pacifico dā il via al meccanismo di scarico.Ma quali sono gli effetti della niņa?In Italia e in Europa, mentre sono stati individuati alcuni effetti dovuti al niņo, non abbiamo certezza di effetti della niņa e non č stato individuato alcun segnale evidente. A livello planetario, invece, gli effetti sono molto evidenti nelle regioni pių vicine al pacifico. Durante la niņa regioni come l’Australia, l’Indonesia e le Filippine vedono un aumento delle piogge, ma anche le regioni pių meridionali dell’Africa o il nord del Brasile. Inoltre si rafforzano i monsoni nel sudest asiatico e sull’India (mentre tendono a indebolirsi durante il niņo). Al contrario vedono meno piogge la zona tra Brasile e Argentina e la parte degli Stati Uniti che si affaccia sul Golfo del Messico.Anche il regime degli uragani si modifica: mentre durante el niņo aumenta il numero di uragani sul Pacifico orientale e diminuisce notevolmente nell’Atlantico, durante gli episodi di niņa avviene l’opposto. A livello di temperature globali l’effetto, invece, č di una diminuzione. Il possibile arrivo della niņa non significa perō che il 2016 diventerā un anno fresco. Non bisogna dimenticare, infatti, che i primi sette mesi dell’anno hanno battuto tutti i record di temperatura, quindi molto probabilmente la temperatura media del 2016 batterā il record del 2015 di anno pių caldo dal 1880, da quando cioč abbiamo dati sufficienti per fare una media planetaria. La tendenza di fondo del Global Warming in ogni caso rimane, quindi se anche dovesse partire un episodio di niņa, i prossimi mesi non saranno i pių caldi di sempre ma č molto difficile che possano scendere al di sotto della media di riferimento, saranno in ogni caso mesi caldi.