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Risultati da 41 a 50 di 118

Discussione: Inverno 2020 /'21 - proiezione su base delle anomalie con ausilio a.i. -

  1. #41
    Andrew
    Guest

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    Chiara la situazione penso, per cui l'interazione con la NINA, seppur Strong in quell'anno andrebbe accuratamente verificata ed appurata ulteriormente. Io francamente non l'associo.

    Anche perché non si comprenderebbe allora perché quest'anno con Nina Strong, peraltro in area piu' deputata [ 1-2] MOLTI CENTRI DI CALCOLO DAREBBERO PER L'EUROZONE ed il MEDITERR. , PROIEZIONI DI STAGIONE SOPRAMEDIA !

    Ed infatti in quest'articolo, esplicito, pubblicato su OGGI SCIENZE del 2016, Vincenzo Senzatela , giornalista Scientifico Astrofisico e Cosmologo, ben spiega l'insufficienza di correlabilita' tra il fenomeno NINA ed il Clima dell'Inverno in Mediterraneo :
    Qui purtroppo siamo di fronte al dilemma se sia nato prima l’uovo o la gallina. Per quale motivo le acque del Pacifico sono pių calde a ovest e pių fredde a est? Fondamentalmente per l’azione degli alisei. Questi raschiano in continuazione la superficie dell’oceano, quella direttamente riscaldata dal sole, e ammassano grosse quantitā di acqua calda sul lato occidentale del Pacifico. Queste sono perō le condizioni che mettono in moto la cella di Walker, che č proprio quella che alimenta gli alisei. Quando si innesca un episodio di niņo la circolazione di Walker si annulla e le acque calde defluiscono verso est. Il meccanismo nella sua totalitā di prende il nome di ENSO (El Niņo-Southern Oscillation). Qui i tratta di capire quale fenomeno avviene prima: se sono le acque calde che cominciano a scivolare verso est e quindi rompono la circolazione di Walker o č quest’ultima che all’improvviso rallenta portando a un indebolimento degli alisei e permettendo alle acque calde di defluire verso est.
    Lo stesso discorso vale per la niņa. Durante la niņa le acque diventano pių fredde e gli alisei pių intensi. Ma sono questi ultimi a trascinare pių acqua causando una maggiore risalita di acque fredde oppure č la maggiore differenza di temperatura tra un lato e l’altro dell’oceano che alimenta alisei pių forti? Noi sappiamo che la circolazione delle acque e quella atmosferica sono legate, ma ancora non sappiamo quale delle due inneschi il tutto. Una delle teorie pių convincenti chiama in causa un meccanismo di carica e scarica, in cui il fenomeno portante sarebbe il niņo. Questo si attiva perché la differenza di quantitā di calore immagazzinato tra i due lati dell’oceano diventa eccessiva e, superata una certa soglia, richiede l’attivazione di un meccanismo di scarico che riequilibri l’energia dei due settori. La niņa, che di solito avviene subito dopo el niņo sarebbe invece una sorta di rimbalzo del sistema prima di ritornare all’equilibrio. L’interruttore del fenomeno potrebbe essere un’oscillazione ciclica della pressione attorno ai tropici, la Madden Julian Oscillation, che passando sul Pacifico dā il via al meccanismo di scarico.Ma quali sono gli effetti della niņa?
    In Italia e in Europa, mentre sono stati individuati alcuni effetti dovuti al niņo, non abbiamo certezza di effetti della niņa e non č stato individuato alcun segnale evidente. A livello planetario, invece, gli effetti sono molto evidenti nelle regioni pių vicine al pacifico. Durante la niņa regioni come l’Australia, l’Indonesia e le Filippine vedono un aumento delle piogge, ma anche le regioni pių meridionali dell’Africa o il nord del Brasile. Inoltre si rafforzano i monsoni nel sudest asiatico e sull’India (mentre tendono a indebolirsi durante il niņo). Al contrario vedono meno piogge la zona tra Brasile e Argentina e la parte degli Stati Uniti che si affaccia sul Golfo del Messico.Anche il regime degli uragani si modifica: mentre durante el niņo aumenta il numero di uragani sul Pacifico orientale e diminuisce notevolmente nell’Atlantico, durante gli episodi di niņa avviene l’opposto. A livello di temperature globali l’effetto, invece, č di una diminuzione. Il possibile arrivo della niņa non significa perō che il 2016 diventerā un anno fresco. Non bisogna dimenticare, infatti, che i primi sette mesi dell’anno hanno battuto tutti i record di temperatura, quindi molto probabilmente la temperatura media del 2016 batterā il record del 2015 di anno pių caldo dal 1880, da quando cioč abbiamo dati sufficienti per fare una media planetaria. La tendenza di fondo del Global Warming in ogni caso rimane, quindi se anche dovesse partire un episodio di niņa, i prossimi mesi non saranno i pių caldi di sempre ma č molto difficile che possano scendere al di sotto della media di riferimento, saranno in ogni caso mesi caldi.


  2. #42
    Andrew
    Guest

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    Fondamentalmente tali previsioni sono semi empiriche, si ricercano nel passato condizioni simili a quelle attuali e si vede come sono evolute. In realtā, perō, lo stesso niņo non si comporta sempre allo stesso modo ed č cambiato nel corso dei decenni perché probabilmente risponde anche ad altre oscillazioni come quella delle temperature superficiali delle acque del nord Pacifico. Quindi ogni andamento dell’ENSO presenta analogie e differenze col passato e da queste si cerca di ricostruire il possibile comportamento nei mesi successivi.In ogni caso si tratta di previsioni sperimentali, come tutte le previsioni climatiche: hanno ancora limiti notevoli. Ad esempio il niņo che si č appena concluso č stato annunciato per due anni e non arrivava mai. Poi quando č arrivato č stato intensissimo. Si puō dire quindi che č molto probabile che arrivi la niņa ed č possibile che sia forte perché i dati storici ci dicono che gli intensi episodi di niņo di solito sono stati seguiti da intensi episodi di niņa. Si deve fare attenzione, perō, al fatto che si tratta di analisi semi empiriche quindi ci sono notevoli incertezze. Alcuni siti meteo, da alcuni mesi, prevedono un inverno italiano influenzato dalla niņa anticipando scenari di gelo o siccitā. Cosa c’č di vero?
    Ne dubito fortemente. Non abbiamo alcuna evidenza di influenze della niņa sul clima italiano o europeo. Poi potrebbe anche capitare che l’inverno sia siccitoso o incredibilmente freddo, ma il fatto che le acque del Pacifico siano pių fredde non significa che lo diventerā tutta l’atmosfera. Persino gli effetti del niņo in Europa, come hanno mostrato le ricerche, sono pochi e si evidenziano solo in alcuni aspetti, come autunni pių piovosi sull’Europa meridionale o un rafforzamento dell’anticiclone africano in estate. Sulla niņa invece non č stato trovato nulla: in Asia e nelle Americhe le ricerche scientifiche hanno mostrato effetti della niņa forti ed evidenti, ma non in Europa. Quindi anche in caso di un episodio di niņa intenso non si possono predire effetti sul clima italiano come un inverno rigido o siccitoso.

  3. #43
    Andrew
    Guest

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    Vista quindi la bonta' di quanto asseriamo qui a MeteoLand… ..?'' Quando il sottoscritto vi da' un affermazione SCIENTIFICA, E' PERCHE' ESSA E' GIA' CONDIVISA DA MOLTE PARTI E AUTOREVOLI, si puo' dire.

    D'altronde perché molte stagioni con NINA seppur Strong, non avrebbero dato poi quella stagionalita' Invernale che ci s'attendeva, giusto.. .?''

    Noi dobbiamo osservare i movimenti dell'intensita' dei EP FLUX, dall'Equatore verso alte latitudini e soprattutto DA DOVE ESSI PARTONO,
    ovvero se dal Pacifico Est o Ovest, se dal Middle Atlantico o dall'area Asiatica. Con l'osservazione dell'approfondimento della struttura Polare.

  4. #44
    Andrew
    Guest

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    Per cui io v'ho parlato d'una primissima possibile fase fredda tra meta' e fine Novembre , dovuta ad AZIONE DI BLOCCO POTENTE ATLANTICO :

    VEDIAMO DA CFS V2 LA PROIETTABILITA' :

  5. #45
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    Citazione Originariamente Scritto da Andrew Visualizza Messaggio
    Risalendo quindi all'ultimo episodio di Nina conclamato e strong, vediamo a cavallo tra il 2011 /'12 tale fase e possiamo intercorrerarla al FORTE EPISODIO DEL FEBBRAIO 2012 ??''.. .. .. .. [ 27 Genn. / 20 Febbr. ] -

    Ebbene dal mio punto di vista NO !!! Quell'episodio fu causa d'un ponte di Voejkov [ vero nome dello scopritore e non Wejkoff come scrivono molti ciuchi.. .. ] che s'unirono a partire dall'ultima decade di Gennaio, dando luogo a due distinte avvezioni piuttosto contemporanee : Artica prima e Continentale successiva.
    ECCO QUI LA RICOSTRUZ. DEL PATTERN COL PONTE DI VOEJKOV : p.s. - Notare la press. isobarica in alto sulla parte Scandinava .. .. ..

    ei ma cosė dai del ciuco anche a me.......

  6. #46
    Andrew
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da Fulvio Visualizza Messaggio
    ei ma cosė dai del ciuco anche a me.......
    No, perché figurati l'avevo supposto anch'io all'epoca…., per cui…..

  7. #47
    Andrew
    Guest

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    Per precisare fu' dal 2015/'16 che mi vennero maggior dubbi sulla questione.

  8. #48
    gianlucafer
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da Fulvio Visualizza Messaggio
    ei ma cosė dai del ciuco anche a me.......
    Me lo ricordo quell'evento fino a - 20 nella mia zona. Dovetti tagliare tutte le siepi all'altezza neve (circa 40 cm) perchč i piccoli tronchi erano scoppiati.

  9. #49
    avventura
    Guest

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    io ricordo i cm 169, uno spettacolo

  10. #50
    Andrew
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da Andrew Visualizza Messaggio
    No, perché figurati l'avevo supposto anch'io all'epoca…., per cui…..
    Ah,......intendevi il nome del ponte in meteorologia,,,,, eh be', l'appartenenza pare quella……

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