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Discussione: INVERNO 2020/21' - 1A IPOTESI CON SUPPORTO A.I. [ Non è una tendenza.....ancora! ]

  1. #141
    Andrew
    Guest

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    Non vanno buttate a caso pero', raga, le ipotesi son messe li' perche' vanno riflettute in base agli INDEX e all'attuale situazione Emisferica. Quale parrebbe la piu' probabile quest'anno

    e perche', in base cioe' a quali indizi; ecco cosa dobbiamo esaminare nel dire la nostra.


    FORZA SU' .. .. .. .. .. ., ,,, ,,

  2. #142
    Andrew
    Guest

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    NINA GIA' IN FASE STRONG, ED ANCHE IN ZONA 3- 4

  3. #143
    Andrew
    Guest

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    SITUAZ. DEL NORTH ATLANTICO :

  4. #144
    avventura
    Guest

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    ho detto la 3, perchè secondo me la nina facilita l' elevazione azzorriana

  5. #145
    ESPERTO
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    Citazione Originariamente Scritto da avventura Visualizza Messaggio
    ho detto la 3, perchè secondo me la nina facilita l' elevazione azzorriana
    Buongiorno meteoland esperti e non e un mandi dal friul
    vi posto un articolo che parla della qbo ritorno in fase positiva ..volevo da voi esperti un parere se potrebbe influire sul prossimo andamento dell'inverno ..Grazie

    Questo inverno si attendeva l’accoppiamento tra condizioni di QBO- e minimo solare, ma qualcosa sembra non andare per il verso giusto. Infatti è accaduto un fatto climatico senza precedenti: alla quota di 30 Mb la fase negativa della QBO è durata solo 2 mesi, più precisamente da aprile a maggio, mentre quella a 50 Mb è ancora negativa ma pare in procinto di passare alla fase positiva, dunque sembrerebbe che si sia verificato un reversal event, come accadde nel febbraio 2016 a parti invertite (in quel caso ci fu un passaggio da positivo a negativo).
    Stiamo dunque per assistere alla fase di QBO negativa più breve della storia. Tutto farebbe pensare di si. Tranne che per il fatto che a 10 Mb, in alta stratosfera, è stato registrato un valore negativo dopo ben tre mesi di valori positivi. In generale è tutto l’andamento della colonna che sembra essere anomalo
    Evidentissima la “frattura” all’interno della fase negativa ad opera dei venti occidentali. Una anomalia che nella storia sembra essersi verificata appunto solo nel 2016, ma a parti invertite, in quanto è altrettanto evidente che quel evento fu all’interno di una fase di QBO positiva, estremamente lunga. Vedremo presto se e come questa anomalia si svilupperà è certo che le conseguenze sul clima del prossimo inverno non si faranno attendere. Se infatti dovesse palesarsi l’inizio di una fase di QBO+ su tutta la colonna potremmo aspettarci un VP invernale molto forte ed un conseguente inverno sostanzialmente mite.
    A presto......

  6. #146
    MODERATORE ESPERTO L'avatar di Fabio93
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    La QBO positiva non dovrebbe favorire moti antizonali per questo le ipotesi 1 e 4 non dovrebbero prevalere secondo me. Quindi anche in base alla fase di Nina potrebbero essere più frequenti o elevazioni dell'azzorriano a nord con fasi artico marittime oppure l'azzorriano di sponda con ingressi perturbati da ovest nordovest di stampo nord atlantico. Dire QBO positiva = inverno mite è un po' azzardato.

  7. #147
    Andrew
    Guest

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    A parte il fatto che in tantissimi non sanno che : [ e qui l'estratto che gia' feci tempo addietro sulla Solar Activity .. ]
    Evidente come questa comparazione non abbia particolari pretese e andrebbe sviluppata ulteriormente, ma qualche spunto di riflessione pare inevitabile: mi concentrerei non tanto sui valori in campo, ma piuttosto sulla bassa e alta attività solare. A prima vista si può notare come una bassa attività solare tenda ad abbinarsi meglio con La Niña, viceversa con El Niño. Altro aspetto rilevante: se dividiamo il grafico dei 4 cicli a metà, possiamo notare che durante i primi due cicli si è verificata una predominanza de La Niña, nei secondi due de El Niño. Questa opposizione richiama il ciclo magnetico del sole.Il Ciclo di Hale raggruppa due cicli undecennali e corrisponde all’intervallo tra due apparizioni di macchie solari con polarità magnetica identica. Dopo avere constatato nel 1908 che le macchie solari erano legate dal magnetismo del sole, l’astronomo americano George Ellery Hale ha lavorato tra 1919 e 1925 sulla polarità di questi campi magnetici. E’ emerso che le macchie che appartengono ad un gruppo mostrano generalmente una bipolarità ben definita: questo significa che se la macchia di testa dispone di una polarità magnetica sud, quella di coda è sottomessa ad una polarità magnetica nord. Tutti i gruppi di uno stesso emisfero manifestano una bipolarità identica alla quale è opposta quelli dell’altro emisfero. Hale si è accorto che queste polarità restano costanti durante un ciclo di Schwabe per invertirsi all’inizio del ciclo successivo. In seguito ai due cicli undecennali, i gruppi di macchie ritrovano una bipolarità magnetica identica a quella manifestata dai gruppi che sono apparsi precedentemente, quindi 22 anni.
    Questo ciclo esercita enormi influenze sul clima terrestre e viene definito da molti studiosi come il vero ciclo del sole.

  8. #148
    Andrew
    Guest

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    Diversi studi sono stati fatti per cercare di trovare dei legami tra la QBO e il ciclo solare, tra le varie pubblicazioni spiccano i risultati ottenuti da KARIN LABITZKE del Stratospheric Research Group FU Berlin, Germany. Queste ricerche sono state eseguite utilizzando i dati disponibili dal 1950 della temperatura della stratosfera nell’emisfero nord.
    L’insieme dei dati può essere raggruppato in quattro categorie basate sulla fase della QBO, si è visto che questo indice si comporta in modi diversi a seconda dell’intensità solare. Tutto questo ovviamente mantenendo lo stesso segno e quindi la stessa direzione dei venti.
    La valutazione delle caratteristiche di segno positivo o negativo della QBO, senza considerare l’attività del sole è a mio avviso incompleta e superficiale, di conseguenza non completamente attendibile.
    Cerchiamo ora di vedere come e quanto incide il ciclo undecennale sul comportamento di questo importante indice. Partiamo da una Quasi Biennal Oscillation di segno positivo, quindi la direzione dei venti va da est a ovest (fase ovest) e supponiamo di essere in presenza di un massimo del ciclo solare. Si è visto che si hanno temperature “calde” al Polo e quindi possibilità di inverni freddi nelle nostre latitudini. Mantenendo la QBO con lo stesso segno, ma passando ad un minimo delle macchie solari, si è visto che il vortice polare risulta più profondo.
    Cambiamo ora segno alla QBO, passiamo al segnale negativo (fase est): si è notato che con una forte attività solare il vortice polare risulta profondo, mentre con un minimo undecennale si sono registrate temperature calde al polo e freddo alle nostre latitudini.

  9. #149
    Andrew
    Guest

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    Il coefficiente di correlazione è molto alto. Si può notare quanto l’andamento solare influenzi la temperatura della QBO, durante la fase di minima attività solare (70) si ha un vortice polare profondo con un minimo di macchie, al contrario (200/250) si ottiene un VPS più disturbato. Grafico molto interessante.
    Altra correlazione importante è quella del ciclo di Hale, si è notato che nei periodi di bassa attività geomagnetica la semipermanente d’Islanda si comporta così:
    QBO– = tende ad rafforzarsi
    QBO+ = tende ad indebolirsi (possibilità di rimonte dell’HP verso Nord).
    Come è facilmente intuibile questa caratteristica incide anche sul comportamento dell’indice NAO.

  10. #150
    Andrew
    Guest

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    IL CICLO DI HALE NEL CORSO DEGLI ANNI :

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