La misteriosa scomparsa di una stella massiccia

Usando il Very Large Telescope dell’Eso, alcuni astronomi hanno scoperto l'assenza di una stella massiccia instabile nella galassia nana Kinman. Gli scienziati pensano che ciò potrebbe indicare che la stella è diventata meno luminosa e parzialmente oscurata dalla polvere. Una spiegazione alternativa è che la stella sia collassata a formare un buco nero senza produrre una supernova, un evento estremamente raro. Tutti i dettagli su Mnras

Redazione Eso 30/06/2020
Usando il
Vlt
(
Very Large Telescope
) dell’
Osservatorio Europeo Australe
(Eso) alcuni astronomi hanno scoperto l’
assenza di una stella massiccia instabile in una galassia nana
. Gli scienziati pensano che ciò potrebbe indicare che la stella sia diventata meno luminosa e parzialmente oscurata dalla polvere. Una spiegazione alternativa è che la stella sia collassata a formare un
buco nero
senza produrre una
supernova
. «Se fosse vero», afferma lo studente di dottorato
Andrew Allan
del
Trinity College
di Dublino, in Irlanda, a capo dell’equipe «questa sarebbe la prima individuazione diretta di una stella gigantesca che termina così la propria vita».
Tra il 2001 e il 2011, vari gruppi di astronomi hanno studiato questa misteriosa stella massiccia, ubicata nella galassia nana Kinman, e le loro osservazioni hanno indicato che si trovava in una fase evolutiva avanzata. Allan e i suoi collaboratori in Irlanda, Cile e Stati Uniti d’America volevano scoprire di più su come finisca la vita delle stelle molto massicce e l’oggetto nella galassia nana Kinman sembrava l’obiettivo perfetto. Ma quando hanno puntato il Vlt dell’Eso verso la lontana galassia nel 2019, non sono più riusciti a trovare indicazioni della presenza della stella. «Invece, siamo rimasti sorpresi nello scoprire che la stella era scomparsa!» dice Allan, che ha condotto uno studio sulla stella pubblicato oggi dalla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Immagine della galassia nana Kinman, nota anche come Phl 293B, scattata con la Wide Field Camera 3 del telescopio spaziale Hubble della Nasa/Esa nel 2011, prima della scomparsa della stella massiccia. Situata a circa 75 milioni di anni luce di distanza da noi, la galassia è troppo lontana perché gli astronomi possano vedere le sue singole stelle, ma nelle osservazioni tra il 2001 e il 2011 hanno visto indizi della presenza di questa stella massiccia. Questi indizi non c’erano più nei dati più recenti. Crediti: Nasa, Esa/Hubble, J. Andrews (U. Arizona)
Situata a circa 75 milioni di anni luce di distanza da noi nella costellazione dell’Acquario, la galassia nana Kinman è troppo lontana perché gli astronomi possano vedere le sue singole stelle, ma possono rilevare gli indizi della presenza di alcune di esse. Dal 2001 al 2011, la luce ricevuta dalla galassia continuava a mostrare la presenza di una stella variabile blu luminosa (o variabile S Doradus) circa 2.5 milioni di volte più luminosa del Sole. Le stelle di questo tipo sono instabili e mostrano occasionalmente cambiamenti drammatici nello spettro e nella luminosità. Anche con questi cambiamenti, però, le variabili blu luminose lasciano tracce specifiche che gli scienziati possono identificare. Queste erano assenti dai dati raccolti dall’equipe nel 2019, lasciando il dubbio di cosa fosse accaduto alla stella. «Sarebbe estremamente insolito che una stella così massiccia scompaia senza produrre una brillante esplosione di supernova», afferma Allan.Il gruppo ha prima orientato lo strumento Espresso verso la stella nell’agosto 2019, utilizzando contemporaneamente i quattro telescopi da 8 metri del Vlt, senza essere in grado di trovare i segni che precedentemente indicavano la presenza della stella luminosa. Alcuni mesi dopo, il gruppo ha provato lo strumento X-shooter, anch’esso installato sul Vlt dell’Eso, e ancora una volta non ha trovato tracce della stella.