Originariamente Scritto da
Ale diVale
Fermiamoci un attimo per non accusare o lanciare sentenze strane: se uno è positivo e non sa di esserlo deve stare in casa? Spiegatemi perché aggiungere confusione ad un momento delicato mi pare incauto...la confusione c’è in primis in chi ha dato le disposizioni: ho la moglie in attesa di tampone, chissà quando la chiameranno, lei sicuro deve stare a casa mentre io e i miei figli possiamo liberamente circolare e solo una certa etica ci frena nel farlo, non appena arriva l’esito se positivo scatta l’isolamento , ma la più grande cagata non scatta nè per me nè per i miei figli il tampone e allora parliamo ancora di screening? Fabio sai quale è il dramma: che non vi è organizzazione non c’è stata programmazione da marzo, solo fuffa in faccia e in tv sperticate di scienziati....se decido di fare un tampone a mie spese vengo subito segnalato al dipartimento di prevenzione e per le successive 48 ore cosa faccio: sto a casa o vado al lavoro?non c’è chiarezza...potrei andare avanti con una serie infinita di esempi che mi sono successi e che tutt’Ora sto vivendo...non voglio far polemica ma parlo come cittadino che lamenta una situazione veramente paradossale....
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