Andrew una domanda. Ho provato a calcolare l'indice Rt della Campania con il metodo semplificato per averlo più aggiornato rispetto ai dati dell'ISS. Qui è spiegato:
Il modello chiamato SIRD, adottato dal gruppo CovidStat dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, è un modello semplificato rispetto a quello adottato dall’ISS. Il modello SIRD utilizza e cerca di descrivere quattro parametri le cui iniziali compongono il nome del modello: numero di persone suscettibili al contagio (S), numero di persone infette (I), numero di persone di guarite (R), e decessi (D).
Come si può notare, i valori presi in considerazione non contengono solo i sintomatici, ma le persone infette in generale, sintomatiche e non. Una volta ottenuti questi dati il calcolo risulta abbastanza semplice. Inizialmente viene definito il rate dei quattro parametri (beta per infezioni, alpha per guarigioni, gamma per decessi), ovvero la loro variazione in un arco temporale di 4 giorni, poi si definisce l’indice di contagiosità come: Rt = beta/(alpha + gamma).
Questo modello, oltre a risultare maggiormente semplificato, ha alcune limitazioni, ad esempio il numero di persone suscettibili è considerato infinito e non viene considerata la differenza di tempistiche nell’ottenimento dei dati per i quattro parametri.
Praticamente ho fatto questo calcolo:
Ho preso il numero di nuovi positivi degli ultimi 4 giorni (l'incremento dei casi dal 6/11 al 10/11) e l'ho diviso per la somma dei guariti e dei decessi sempre degli stessi giorni.
Il problema è che è uscito un valore anomalo attorno a 5 che non è credibile. Non so se ho sbagliato a interpretare la formula oppure ho utilizzato dati sbagliati. I valori li ho presi dai bollettini quotidiani della regione.
Solo chi ha i sintomi o anche gli asintomatici? Non c'è un unico modo, ne' un sistema migliore degli altri per calcolare l'indice di contagiosità Rt, che indica il numero di individui che possono essere contagiati da chi ha un'infezione. E' esattamente quello che accade anche nel caso del nuovo coronavirus, con il valore indicato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) diverso da quello calcolato dal gruppo CovidStat dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn): 1,18 il primo e quasi 3 il secondo.
"Entrambi i calcoli sono validi e la differenza nei risultati si deve al fatto che gli algoritmi utilizzati sono diversi", osserva il fisico Fisico Francesco Luchetta, uno dei curatori della pagina Facebook "Coronavirus-Dati e analisi scientifiche". Il dato dell'Iss, prosegue, "ci dice quanto variano gli individui con i sintomi e indica che non stanno variando in modo importante, probabilmente perché il contagio si sta spostando verso fasce di età più basse. E' un dato molto pulito, probabilmente il più pulito possibile, ma riguarda soltanto i sintomatici". Il dato dell'Infn, dice ancora Luchetta, comprende sintomatici, asintomatici e guariti e "ci dice invece che sta aumentando il numero totale dei casi, ma è un dato meno pulito". Entrambi sono calcolati in modo corretto e mettono in luce aspetti diversi: "l'importante - rileva - è sapere quali sono le differenze".
Lo stesso Iss rileva sul suo sito che nel calcolo dell'indice Rt non sono compresi gli asintomatici in quanto il loro numero "non dipende dalla trasmissibilità del virus, ma dal numero di analisi effettuate". Dipende cioè dal numero dei tamponi eseguiti e fino apoche settimane fa i tamponi venivano fatti a chi aveva sintomi compatibili con l'infezione da Sars-Cov-2. Grazie a questa scelta, il calcolo dell'Iss ottiene "più puliti, ma con la consapevolezza di avere una sottostima", osserva Luchetti.
"Non c'è una formula più giusta di un'altra" anche per il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook che da marzo sta analizzando i dati della pandemia di Covid. "Il calcolo dell'Infn utilizza una formula più classica, considerando la totalità dei casi e dei guariti, ma genera una sovrastima perché il dato dei guariti è molto sporco, con percentuali che variano da regione a regione; calcolando i soli sintomatici l'Iss elimina il rischio di una sovrastima, ma ottiene una sottostima".
Voler utilizzare un algoritmo piuttosto di un altro è una questione di scelte e c'è chi, per amore di chiarezza, ha adottato entrambi i metodi di calcolo, come ha fatto l'istituto superiore di sanità tedesco Robert Koch, che nel suo rapporto epidemiologico settimanale riporta entrambi i valori. "Benvenga - conclude Sestili - che più enti e istituti di ricerca promuovano analisi che propongono punti di vista diversi. L'importante è avere la consapevolezza che ognuna presenti i suoi risultati in modo accurato".
Comprendendo anche gli asintomatici, ma il fatto è che sono stati registrati in 4 giorni circa 15000 nuovi positivi (Campania) mentre al denominatore la somma delle guarigioni + i decessi è meno di 3000, quindi uscirebbe un Rt di oltre 5. Evidentemente c'è una forte sovrastima in questo caso.
Grazie per la spiegazione
Si, ricordiamoci pero' che L'ISMIGEN è un immunostimolante vaccinico batterico e non virale.
Puo' esser utile [ bisogna legger bene cmq il foglietto illustrativo all'interno e seguirne le indicaz./precauzioni d'uso ]
ma ripeto, lo è molto con l'ausilio d'un potente antivirale e cortisone, che hanno la proprieta' di disinfiammare i polmoni.
Ecco qui :Indice Categoria farmacoterapeutica: Altri vaccinibatterici, ATC J07AX ISMIGEN‚ è un vaccino immunostimolante, ottenuto per lisi batterica meccanica, che agisce aumentando i poteri di difesa dell’organismo verso i microorganismi responsabili delle infezioni delle vie aeree superiori e dell’albero broncopolmonare. ISMIGEN ha dimostrato attività protettiva nelle infezioni sperimentali con induzione di anticorpi specifici documentata con immunoelettrodiffusione e rappresentati da Ig, stimolazione dei linfonodi.
ATTENZIONE : [Leggere bene sotto .... ..]
In alcuni casi è stata osservata l’Insorgenza di attacchi d’asma in pazienti predisposti dopo l’assunzione di farmaci contenenti estratti batterici. In questo caso, ISMIGEN non deve essere assunto ulteriormente.Non sono disponibili dati di studi clinici che dimostrino che l’uso di ISMIGEN possa prevenire la polmonite. Quindi la somministrazione di ISMIGEN per prevenire la polmonite non è raccomandata.
Il trattamento deve essere sospeso in caso di febbre, in particolare all’inizio del trattamento.Il paziente deve essere informato della possibilità come evento indesiderato raro di febbre elevata oltre 39°C, isolata e senza cause note ed il tipo di febbre deve essere differenziato dalla febbre che insorge a seguito della patologia originaria, sulla base delle condizioni faringee, nasali o otologiche; nel qual caso il trattamento deve essere sospeso e non ripreso.
https://www.torrinomedica.it/author/sanmag/21 Ottobre 2020
Io mi sono fatto il primo locktown lavorando a contatto col pubblico e non ho avuto problemi. ora mi sto facendo il secondo lockdown e sono ancora a contatto con il pubblico, come se non bastasse sono a Milano che è una delle zone iItalia più colpite dal covid. Penso sia fondamentale mantenere un corretto distanziamento con la gente che incontri, oltre a ciò cerco di condurre una vita regolare con una sana alimentazione e magari integrando con qualche vitamina. Fino ad ora mi è andata bene, sarà solo fortuna? Grazie comunque per le vostre indicazioni.
Ultima modifica di Roby; 12 November 2020 alle 16:47
bravo, concordo, le giuste distanze con l'igiene e la sana alimentazione sono l'arma migliore, settimana scorsa in corte d'Appello devo dire che erano molto scrupolosi, febbre quando entri, distanza e in ascensore solo in due, maschetina ovvio e borse e giubbetti in sacchi di plastica che recuperi quando esci, tutti i locali erano sanificati....così recitava il cartello sulla porta........
Eh sì Fulvio, penso proprio che le norme di cui tu hai parlato sopra dovranno inserirsi per lungo tempo nella nostra quotidianità. Abbiamo un sistema immunitario, che se tenuto efficiente, è in grado di contrastare il virus, non dimentichiamolo.... Anche perché io del vaccino di Pfizer non è che mi fido molto.