In sintesi, l’origine del Covid-19 risale già al 2002-2004, durante l’epidemia di Sars, in seguito ad alcuni esperimenti compiuti presso l’Istituto di virologia di Pechino da una eminente studiosa, la professoressa Shi Zheng-Li su coronavirus di una specie di pipistrello con lo scopo di preparare un vaccino contro la Sars. Vaccino che non vedrà mai la luce a causa dei gravi effetti collaterali che determinava. Nel tentativo di realizzare questo vaccino la professoressa Shi Zheng-Li combinò ad un coronavirus alcuni elementi di RNA del virus Hiv.Successivamente la Shi Zheng-Li viene nominata direttrice del laboratorio biosicurezza 4 di Wuhan ed è lì che continua i suoi esperimenti sul vaccino dove arriva a creare, tramite il virus innocuo di un pangolino, il Covid-19. Non conosciamo lo scopo delle ricerche della Shi Zheng-Li su questo secondo virus chimera. Certamente, quando da Pechino è passata a Wuhan, le sue ricerche sono andate in questa direzione. Quello di Wuhan attualmente è il più importante laboratorio in Cina per la ricerca virologica. Negli ultimi anni ha ricevuto i più grossi fondi per la ricerca virologica di tutta la Cina, diventando un laboratorio di ricerca molto avanzata, che l’Accademia delle Scienze, e lo stesso governo cinese, hanno sottoposto al loro diretto controllo. A capo dell’Istituto di virologia di Wuhan è stato nominato il generale maggiore dell’esercito popolare cinese, Cheng Wei, esperta di armi biochimiche per la difesa. Il suo è un curriculum sul bioterrorismo, sulla difesa, una carriera fatta nel partito. L’Istituto di virologia di Wuhan è stato praticamente commissariato dal governo cinese e messo sotto l’egida dei militari. Ciò non significa necessariamente che il Covid 19 sia una Biological Weapon, un’arma biologica, ma più probabilmente è il risultato di un errore, di una colpevole carenza nella sicurezza, e questa vicenda ci ricorda che “giocare” in laboratorio coi virus può essere molto pericoloso.Il libro di Tritto infine contiene delle importanti analisi su quella che è stata la gestione dell’epidemia da parte dell’OMS e dello stesso governo cinese.Le prime comunicazioni all’OMS fatte dalle autorità cinesi a gennaio sostenevano che si trattava di una malattia epidemica di tipo para influenzale e che la situazione era sotto controllo, non destando preoccupazioni. L’Oms trasmise queste informazioni a tutti i Paesi ma decise di non inviare immediatamente una sua équipe in loco per verificare le informazioni ricevute dal governo cinese. Perché?Sono state le scelte politiche a determinare la diffusione del Covid, una ascesa che avrebbe potuto essere tutt’altro che irresistibile.