All’origine di tutto un’anomalia nel vortice polare che ha determinato un’inversione nelle correntizonali della troposfera alle medie latitudini sull’Europa, permettendo all’aria gelida siberiana dipenetrare verso la nostra penisola. Dinamicamente le conseguenze di tale trasferimento di energia si sono tradotte in un’inversionedel verso di circolazione atmosferica ai poli, quindi con venti dominanti orientali (motoretrogrado) a sostituirsi ai più comuni venti occidentali (flusso zonale). L’evoluzione della particolare situazione barica sviluppatasi nell’area polare artica è anche benvisibile analizzando la sezione media dell’atmosfera in tale zona e considerando la suaevoluzione temporale insieme all’indice AO (Artic Oscillation) che descrive l’oscillazione artica.Per comprendere la portata del moto retrogrado avvenuto durante l’evento, è utile analizzare iltragitto percorso dalla massa di aria fredda a partire dalle ore 12 UTC del 28 Gennaio 2012,quando è presente una vasta area di aria gelida sulla Siberia, a nord di Kazakistan, Mongolia eCina. La struttura che ci interessa è un nucleo freddo alle coordinate di 65°N, 75°E, aventeun’altezza di geopotenziale (a 500 hPa) di 528 dam (cioè 5280 m) (figura 7, in alto a destra).Tale nucleo inizia il suo moto retrogrado verso ovest ed alle 12 UTC del 30 Gennaio 2012 sitrova in prossimità della città di Stavropol, a 55°N e 50°E, poco al di sopra del confinenordoccidentale del Kazakistan (figura 7, in alto a sinistra).Il 1° Febbraio alle ore 00 UTC il minimo si è ulteriormente approfondito, misura 522 dam (figura7, in basso a sinistra) ed è ormai in Europa, vicino a Mosca, alle coordinate di 55°N, 40°E.
Nella seconda parte della giornata del 23 Gennaio il flusso a componente prevalente zonaleche ha caratterizzato la prima metà dell’inverno inizia a modificarsi: l’anticiclone delle Azzorretende ad espandersi verso l’Islanda e le Isole Britanniche consentendo all’aria di origine polaredi scendere a latitudini più meridionali, verso l’Europa centrale ed orientale determinando uncalo di temperatura su tali territori.Lo spostamento dell’anticiclone delle Azzorre verso latitudini così elevate può esserericonducibile proprio alla fase, oramai avanzata, del surriscaldamento in alta troposfera, causadi uno split, ovvero di una divisione, del vortice polare, che ha favorito la rotazione delle correntizonali occidentali dominanti e il rovesciamento in moto retrogrado.In figura 9 si vede l’analisi di altezza di geopotenziale e temperatura a 500 hPa del 25 Gennaio2012, nel giorno in cui questo primo afflusso di aria fredda sull’Europa è stato più rilevante.
Raga, questa mi pare una spiegazione. .. .. .. nonostante encomio Fabio e lo ringrazio, pero' di solito chi ha passione ma"passione" ,,.....be' partecipa , scrive s'applica....... qui tutti ce l'hanno ma è .. .... .... .. quasi invisibile .
DOMANDA AI PIEMONTESI VALDOSTANI & co. : quale furono in quell'occasione [febbr. 2012] le medie della 1a decade di Febbraio in Piemonte rispetto alla media '71 /00' .. .. ?''
n.b. - { Un appassionato per un simil evento dovrebbe saperlo, senza ricorrere ad archivi vari .. .. .. }
DIDATTICA - IN QUALE FASCIA CLIMATICA L'IRRADIAZIONE SI DISTRIBUISCE MEGLIO : a) ALL'EQUATORE - b) ALLE MEDIE LATITUDINI - c) ALLE PIU' ALTE LATITUDINI -
PER QUALE RAGIONE .. ..?''
QUAL'E' LA DIFFERENZA TRA RADIAZIONE SOLARE ASSORBITA & RADIAZ. SOLARE RIEMESSA ?' [ % ] -
COME AVVIENE IL TRASPORTO DEL CALORE DALL'EQUATORE AI POLI ?''
IN CHE MODO IL RISCALD. GLOBALE INFLUISCE SULLE FASCE CLIMATICHE ?''
NELL'ATTO DI RICEVERE IRRADIAZIONE SOLARE , COSA EMETTE A SUA VOLTA LA SUPERFICE TERRESTRE ?''
Ciao andrew credo che il trasporto di calore avvenga per effetto della rotazione terrestre tramite la cella di hadleybdi farrel e quella polare
Ciao andrew credo che il trasporto di calore avvenga per effetto della rotazione terrestre tramite la cella di hadleybdi farrel e quella polare, nella prima domanda credo tra i troppi del cancro e capricorno perciò direi equatore
Nell ultima penso per effetto del riflesso la stessa irradiazione terrestre
Come avviene il trasporto di calore dall’equatore ai poli?
In atmosfera, per effetto della rotazione terrestre, il trasporto di calore dall’equatore ai poli avviene attraverso un sistema di tre celle: una cella tropicale (che descriveremo qui in dettaglio), una alle medie latitudini e una polare, che si ripetono in entrambi gli emisferi.
La cella tropicale, nota come “cella di Hadley”, è una circolazione che si sviluppa tra i 30°N e i 30°S di latitudine ed è caratterizzata dalla salita convettiva di aria calda e umida nei pressi dell’equatore, da flussi di aria in quota (attorno ai 10-15 km circa) diretti dall’equatore verso le medie latitudini in ogni emisfero, da moti discendenti dell’aria nelle aree subtropicali (attorno ai 30°N/S) e, infine, da flussi di ritorno in superficie verso l’equatore che danno origine ai famosi venti alisei.