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Discussione: Didattica ad alto valore scientifico

  1. #1201
    MODERATORE ESPERTO L'avatar di Fabio93
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  2. #1202
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    Andrew se ti è possibile si potrebbe fare un approfondimento sul Dryas recente.

  3. #1203
    Andrew
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    Citazione Originariamente Scritto da Fabio93 Visualizza Messaggio
    Andrew se ti è possibile si potrebbe fare un approfondimento sul Dryas recente.
    Ovvero sulla ​Comete di Clovis .. . .?' Certamente -

  4. #1204
    Andrew
    Guest

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    L'ipotesi che il repentino e breve raffreddamento avvenuto nel Dryas recente, circa 13.000 anni fa, sia stato provocato da un impatto cosmico è ora suffragata da analisi geologiche comparate in 23 siti dell'emisfero settentrionale. Queste analisi hanno mostrato l'improvvisa comparsa in sottili strati geologici, tutti coevi, di materiali e microstrutture che possono prodursi solo in seguito a un violentissimo impatto. Il temporaneo, forte raffreddamento del clima che ebbe inizio circa 13.000 anni fa e si protrasse per circa 1300 anni fu verosimilmente legato a un impatto cosmico. Ad affermarlo è un gruppo internazionale di ricercatori che firma un articolo sui “Proceedings of the National Academy of Science”.

    Il periodo di improvviso e drastico cambiamento climatico che interessò solo l'emisfero settentrionale - ed è noto come Dryas recente - ha sempre suscitato grande interesse perché a esso è stata imputata l'estinzione della megafauna che fino ad allora popolava l'emisfero boreale e/o la scomparsa della cultura di Clovis, costituita da alcuni dei primissimi abitatori del continente americano.

    La causa del raffreddamento del Dryas recente è comunque ancora oggetto di discussione, e all'ipotesi che alla sua origine vi sia stato un impatto cosmico, sono state contrapposte cause differenti, per esempio un'alterazione delle correnti marine del Nord Atlantico dovute ad altri fattori.
    James P. Kennett e colleghi hanno analizzato le sequenze sedimentarie in 23 siti del Nord e Centro America, della parte settentrionale del Sud America, dell'Europa e del Medio Oriente. In queste sequenze i ricercatori hanno trovato sistematicamente strati sottili nei quali erano presenti sferule di vetro dovute a fusione ad altissima temperatura, nanodiamanti, microgranuli di platino e di osmio e una serie di altre sostanze tutte correlabili agli effetti di uno shock da impatto

    Le elaborazioni statistiche dei dati hanno poi stabilito, con una probabilità del 95 per cento, che quegli strati sono tutti coevi e risalgono a un lasso di tempo compreso fra i 12.835 e 12.735 anni fa. I ricercatori hanno anche confrontato questi dati con quelli ottenuti da carotaggi nei ghiacci della Groenlandia, che
    testimoniano anch'essi una deposizione di platino di origine extraterrestre proprio in quel periodo.

    La rarità e peculiarità delle caratteristiche rilevate in questi strati sincroni, osservano Kennett e colleghi, depone fortemente a favore dell'ipotesi che il cambiamento climatico del Dryas recente sia stato innescato proprio da un evento cosmico.
    Mappa dei siti analizzati. (Cortesia J.P. Kennett et al./PNAS) -

  5. #1205
    Andrew
    Guest

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    ATTENZIONE PERO'. .. .. ,,, , EMERGONO NEGLI ULTIMI TEMPI NUOVI APPROFONDIMENTI CHE DANNO UNA DIVERSA SOLUZIONE e/o DEDUZIONE AL FATTO : Vulcani o impatto di meteorite?

    Le due teorie principali che intendono spiegare le cause di questo più o meno improvviso periodo freddo ricadono sulla teoria del vulcanismo o su quella dell’asteroide che impattò sulla Terra.
    Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università del Texas a Houston, della Baylor University e della Texas A&M University, l’evento di raffreddamento non fu causato da qualcosa che arrivò dallo spazio.
    I ricercatori hanno riesaminato le grotte del Texas centrale dove ci sono diversi strati sedimentari che hanno ottimamente conservato le firme geochimiche di quel periodo.

    Diverse firme geochimiche ripetute

    Secondo i ricercatori queste firme geochimiche corrispondono a quelle dei gas vulcanici e suggeriscono che forti eruzioni vulcaniche debbono essere avvenute in quel periodo, firme che sarebbero state scambiate da altri ricercatori per un fenomeno di impatto meteoritico.
    “La firma geochimica associata all’evento di raffreddamento non è unica ma si è verificata quattro volte tra 9.000 e 15.000 anni fa”, come spiega Alan Brandon, un professore di geoscienze a Houston che ha guidato lo studio, lasciando intendere che si trattò di eventi ripetuti e non di un evento singolo di impatto.

    Eruzioni in Buona parte dell’emisfero settentrionale

    A causare il raffreddamento, secondo gli scienziati dietro questo studio, dunque, furono sostanzialmente le potenti eruzioni vulcaniche che si unirono a varie altre cause di tipo climatico che innescarono il processo di raffreddamento globale.
    Le potenti eruzioni probabilmente avvennero nell’emisfero settentrionale, in Nordamerica e forse anche in Europa.

    Eruzioni in Buona parte dell’emisfero settentrionale

    A causare il raffreddamento, secondo gli scienziati dietro questo studio, dunque, furono sostanzialmente le potenti eruzioni vulcaniche che si unirono a varie altre cause di tipo climatico che innescarono il processo di raffreddamento globale.
    Le potenti eruzioni probabilmente avvennero nell’emisfero settentrionale, in Nordamerica e forse anche in Europa.

    PER APPROFONDIMENTI ULTERIORI POTETE CONSULTARE QUI :


  6. #1206
    Andrew
    Guest

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    Dopo la fine dell’ultima era glaciale, ci sono state infatti diverse fasi fredde che la maggior parte dei ricercatori ha avuto difficoltà a spiegare.
    In particolare un periodo molto freddo, avvenuto circa 12.900 anni fa, conosciuto come il Dryas recente, è risultato in tal senso abbastanza problematico da spiegare tanto che diversi scienziati hanno proposto impatti di meteoriti o pesanti eruzioni vulcaniche globali per spiegare il cambiamento.

    Qualcuno ha anche pensato che ad innescare il Dryas recente sia stato il prosciugamento del lago Agassiz, un grande lago glaciale che si trova nei pressi della calotta di ghiaccio che si estendeva in passato dal sud dell’Artico fino all’area dell’odierna New York.
    Secondo Alan Condron e Raymond Bradley, due degli autori dello studio, sarebbe invece la rottura periodica del ghiaccio del Mar glaciale Artico ad influenzare notoriamente il clima globale e ad indurre a questi periodi freddi.

    Questo ghiaccio, sciogliendosi, provocherebbe inondazioni di acqua dolce nei mari nei pressi della Groenlandia, della Norvegia e dell’Islanda, cosa che sarebbe avvenuta più volte tra 13.000 e 8000 anni fa.
    Questi processi avrebbero rallentato un’importante corrente oceanica denominata “capovolgimento meridionale della circolazione atlantica” (AMOC), che porta acqua salina calda verso il nord dell’Atlantico e spinge acqua dolce fredda a sud.

  7. #1207
    Andrew
    Guest

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    Questi processi avrebbero rallentato un’importante corrente oceanica denominata “capovolgimento meridionale della circolazione atlantica” (AMOC), che porta acqua salina calda verso il nord dell’Atlantico e spinge acqua dolce fredda a sud.

    Questo passaggio che ho voluto sottolineare , è IMPORTANTISSIMO PER FAR COMPRENDERE CIO' CHE SOSTENGO [ E NON SOLTANTO LO SCRIVENTE , SIA CHIARO. .. .] DA TEMPO SULLA DELOCATION DELL'HP AZZORRIANO !!! UNA CORRENTE INVERTITA FREDDA LO HA DELOCALIZZATO , POICHE' I MAX GEOPOTENZIALI D'UNA ALTA PRESS. OCEANICA , SI POSIZIONANO LADDOVE LE ACQUE SIANO PIU' CALDE E NON CERTO FREDDE.

    COME VEDETE TUTTO TORNA.. .. .


  8. #1208
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    Citazione Originariamente Scritto da Andrew Visualizza Messaggio
    Questi processi avrebbero rallentato un’importante corrente oceanica denominata “capovolgimento meridionale della circolazione atlantica” (AMOC), che porta acqua salina calda verso il nord dell’Atlantico e spinge acqua dolce fredda a sud.

    Questo passaggio che ho voluto sottolineare , è IMPORTANTISSIMO PER FAR COMPRENDERE CIO' CHE SOSTENGO [ E NON SOLTANTO LO SCRIVENTE , SIA CHIARO. .. .] DA TEMPO SULLA DELOCATION DELL'HP AZZORRIANO !!! UNA CORRENTE INVERTITA FREDDA LO HA DELOCALIZZATO , POICHE' I MAX GEOPOTENZIALI D'UNA ALTA PRESS. OCEANICA , SI POSIZIONANO LADDOVE LE ACQUE SIANO PIU' CALDE E NON CERTO FREDDE.

    COME VEDETE TUTTO TORNA.. .. .
    Questo potrebbe a medio lungo termine interferire fortemente con la corrente del golfo fino a stravolgere il clima europeo. L'estremizzazione climatica che vediamo ultimamente potrebbe essere solo una prima avvisaglia...

  9. #1209
    MODERATORE ESPERTO L'avatar di Moebius24
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    Citazione Originariamente Scritto da Andrew Visualizza Messaggio
    Questi processi avrebbero rallentato un’importante corrente oceanica denominata “capovolgimento meridionale della circolazione atlantica” (AMOC), che porta acqua salina calda verso il nord dell’Atlantico e spinge acqua dolce fredda a sud.

    Questo passaggio che ho voluto sottolineare , è IMPORTANTISSIMO PER FAR COMPRENDERE CIO' CHE SOSTENGO [ E NON SOLTANTO LO SCRIVENTE , SIA CHIARO. .. .] DA TEMPO SULLA DELOCATION DELL'HP AZZORRIANO !!! UNA CORRENTE INVERTITA FREDDA LO HA DELOCALIZZATO , POICHE' I MAX GEOPOTENZIALI D'UNA ALTA PRESS. OCEANICA , SI POSIZIONANO LADDOVE LE ACQUE SIANO PIU' CALDE E NON CERTO FREDDE.

    COME VEDETE TUTTO TORNA.. .. .
    Molto interessante! Questo spiega tante cose. Sai Andrew che sono moolto attento alle cause della delocalizzazione dell'hp azzorriano. Secondo te si può 'tornare indietro'?

  10. #1210
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    E altra domanda: in sostanza il riscaldamento globale (che porta allo scioglimento dei ghiacci) potrebbe in realtà portare all'inverso, cioè ad un raffreddamento nell'emisfero nord?

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