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Discussione: Didattica ad alto valore scientifico

  1. #1151
    Andrew
    Guest

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    REPORTAGE DEL PROF. MESSEROTTI, - Per commentare il fenomeno, è stato intervistato il prof. Mauro Messerotti dell’Università di Trieste e dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), che ha dichiarato ad ANSA:

    Professor Messerotti cosa sta accadendo alla nostra stella?
    «Diciamo che si trova attualmente in una fase di minima attività, caratterizzata dall’assenza di macchie solari in fotosfera, la superficie visibile dove si manifestano come regioni più scure perché più fredde della zona circostante. Questi fenomeni interessano sia la Terra che gli altri pianeti».

    Il Sole, quindi, sta attraversando una fase fisiologica della sua evoluzione?
    «L’indicatore primario del livello di attività solare è il conteggio del numero di macchie solari sulla fotosfera. Infatti, molte macchie solari danno origine a molti fenomeni di attività grazie al loro intenso campo magnetico, mentre l’assenza di macchie solari determina una drastica riduzione della fenomenologia. Il numero di macchie solari aumenta e diminuisce secondo una periodicità di circa 11 anni, in realtà i periodi osservati sono compresi tra 9 e 13 anni».

    Da quando abbiamo cominciato a studiare questi cicli?
    «Dal 1755. Quello che è in fase di conclusione è il ventiquattresimo che è iniziato nel 2008. Presumibilmente entro quest’anno, o il prossimo, inizierà il ciclo 25».

    Il Sole ha circa 5 miliardi di anni, noi lo studiamo da trecento... Un po’ pochino per conoscerlo a dovere, non trova?
    «Sì, lo stiamo cominciando a comprendere solo da poco ma fondamentalmente, anche se conosciamo molte cose, i suoi misteri ci affascinano sempre di più».


    Cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo ciclo?
    «Intanto diciamo che anche al minimo dell’attività solare vi sono sempre delle perturbazioni che interessano i nostri sistemi tecnologici (satelliti, aeroplani, ecc.) e biologici (astronauti, equipaggi degli aerei). Infatti quando il Sole è attivo, il vento solare (flusso di particelle elettricamente cariche emesso continuamente, ndr) è più denso e più veloce, quindi è in grado di schermare la Terra dalla componente a bassa energia dei raggi cosmici (particelle di alta ed altissima energia prodotte in processi come l’esplosione di supernove, ndr). In condizioni di minima attività il vento solare è più lento e meno denso, così il suo potere di schermo diminuisce e il flusso di raggi cosmici aumenta del 20%, costituendo un maggiore fattore di rischio».

    Cosa prevedete per questa nuova fase?
    «Se l’evoluzione seguirà la tendenza degli ultimi tre cicli di attività, dovremmo aspettarci un ciclo ancora più modesto in termini di numero di macchie solari e di fenomeni di attività correlati. Questo però non ci libera dai rischi delle perturbazioni spaziali».

    Cosa prevedete per questa nuova fase?
    «Se l’evoluzione seguirà la tendenza degli ultimi tre cicli di attività, dovremmo aspettarci un ciclo ancora più modesto in termini di numero di macchie solari e di fenomeni di attività correlati. Questo però non ci libera dai rischi delle perturbazioni spaziali».

    Continua più intensa di prima la diatriba sul clima del nostro pianeta. In particolare quanto incidano su di esso le attività umane e quanto quelle del Sole.
    «La radiazione solare più energetica (raggi X e ultravioletti) gioca senz’altro un ruolo chiave nell’equilibro termodinamico del sistema climatico terrestre. Però la quantificazione precisa di tale ruolo è molto problematica a causa del fatto che anche il sistema climatico è un sistema complesso dove operano molti processi concorrenti».

    Quindi il clima?
    «Il Pannello intergovernativo per i cambiamenti climatici (IPCC) ha sempre messo in evidenza nei suoi rapporti il basso livello di comprensione scientifica del ruolo del Sole. Infatti solo in periodi recenti sono stati sviluppati dei modelli climatici che comprendono in modo analitico il contributo energetico della nostra stella».

    Faccia un esempio.
    «Ci sono evidenze sperimentali nelle quali l’assenza prolungata di radiazione solare energetica potrebbe aver determinato un raffreddamento a latitudini intermedie, come durante il Minimo di Maunder (1645-1715; 70 anni), ma l’interpretazione non è priva di ambiguità».

    Cosa significa?
    «Per ora ci risulta l’evidenza che l’attività industriale e produttiva su scala mondiale abbia contribuito significativamente al riscaldamento globale. Quindi è un dato di fatto che la riduzione dell’immissione di gas serra in atmosfera sia imprescindibile per cercare di ristabilire gli equilibri. Ad ogni modo la forzante antropogenica (gas serra) è accertata, ma ancora molto resta da capire per quanto attiene quella spaziale».

    Andremo incontro a periodi torridi o glaciali?
    «Gli studi del paleoclima della Terra hanno evidenziato come periodi anche lunghi di caldo globale si siano alternati a periodi di freddo globale. Lo studio degli indicatori fossili, che consentono di spingersi fino 500 milioni di anni fa, mostrano come nei periodi di riscaldamento il picco di temperatura precedesse il picco di aumento della concentrazione di anidride carbonica, che quindi non poteva esserne la causa. Non esiste ancora un’interpretazione di questa tendenza accettata da tutti gli specialisti».

    Detto in parole povere?
    «Probabilmente ci dovremo aspettare periodi di grande riscaldamento seguiti da altri di raffreddamento minore, ma non sappiamo prevedere quando si verificheranno. Oltre all’azione dell’uomo, comunque, su scala temporale più lunga giocherà un ruolo importante l’evoluzione del Sole, la cui luminosità aumenterà progressivamente del 10% in 1,1 miliardi di anni e del 40% in 3,5 miliardi di anni».

    La teoria ci dice che brillerà almeno per altri 5 miliardi di anni, lei è d’accordo?
    «Possiamo stare tranquilli ancora per 4,6-5,4 miliardi di anni, poi il Sole diventerà una stella gigante rossa con un diametro pari a 200 volte quello attuale inglobando anche la Terra». Ma sarà un problema che interesserà i nostri successori. Se ci saranno.

  2. #1152
    Andrew
    Guest

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    Cosi' una volta tanto non sono il solo a sostener certi fatti.

  3. #1153
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    Buonasera andrew, come si determina con certezza l'età di una stella ed eventualmente la sua durata?

  4. #1154
    Andrew
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da Baloo Visualizza Messaggio
    Buonasera andrew, come si determina con certezza l'età di una stella ed eventualmente la sua durata?
    Uno studio recente su 33 stelle osservate dal satellite Kepler, che presentano delle oscillazioni di tipo solare, ha permesso di determinare con una precisione elevata un insieme di parametri fondamentali che indicano come le stelle persino più vecchie di 11 miliardi possiedono ancora dei pianeti di tipo terrestre. I risultati sono pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
    «Il nostro gruppo ha già calcolato l’età delle stelle ospiti con simili livelli di accuratezza», spiega l’autore principale di questo lavoro Victor Silva Aguirre del Stellar Astrophysics Centre presso la Aarhus University, in Danimarca. «Ma questo nuovo insieme di stelle che abbiamo attentamente selezionato e che possiede sistemi planetari rappresenta il migliore attualmente disponibile». Misurare l’età delle stelle è un compito assai arduo che gli astronomi moderni devono affrontare. Finora, solo l’età del Sole è stata misurata con una precisione elevata (cioè 4,57 miliardi di anni con una incertezza di più o meno 10 milioni di anni). Oggi, il frutto di una collaborazione internazionale di ricercatori ha portato a determinare con una precisione mai ottenuta prima una serie di parametri quali l’età, il diametro, le densità, la massa e la distanza di ben 33 stelle. In più, questi oggetti possiedono pianeti di tipo terrestre, il che ci fornisce una chiara indicazione che tali pianeti si siano formati nella Via Lattea molto tempo prima della Terra e si stanno ancora formando.
    Gli astronomi hanno selezionato con cura 33 stelle da un insieme contenente più di 1200 stelle che ospitano esopianeti, così come sono state osservate dal satellite Kepler. Gli oggetti sono stati scelti in modo da essere sufficientemente brillanti per fornire dei risultati con una buona base statistica e con alcune caratteristiche simili a quelle del Sole per permettere un’analisi comparata. Le stelle pulsano, vibrano e risuonano proprio come le onde sonore che si propagano in uno strumento musicale. Questa tecnica avanzata che permette di misurare le “tonalità stellari” è chiamata astrosismologia, un metodo simile a quello utilizzato dai geologi per studiare la struttura interna della Terra per mezzo dei terremoti.
    Le 33 stelle selezionate per questo studio non sono tutte simili al Sole, anche se si comportano in gran parte come la nostra stella. Questi oggetti vengono chiamati tecnicamente “oscillatori solari”. «Il termine vuol dire che le stelle esibiscono delle pulsazioni causate dallo stesso meccanismo presente nel Sole: bolle di gas che si muovono su e giù», dice Victor Silva Aguirre. «Queste bolle producono delle onde sonore che si propagano nella struttura interna della stella, rimbalzando avanti e indietro tra gli strati interni più profonde e la superficie, producendo minuscole variazioni della luminosità». I risultati di questo studio hanno fornito dei valori con una precisione senza precedenti. Le proprietà medie sono definite meglio in termini di percentuali: se, ad esempio, una stella ha un’età di 5 miliardi di anni, così come viene calcolato, una percentuale del 14% significa che la sua vera età sarà compresa tra 4,3 e 5,7 miliardi di anni, mentre 1.2% si riferisce al raggio, 1.7% alla densità, 3.3% alla massa e 4.4% alla distanza.

  5. #1155
    Andrew
    Guest

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    DIDATTICA - QUESTION FOR ALL PEOPLE of FORUM :

    CHI SA' COS'E' IL MESE SIDEREO ED IL MESE SINODICO E QUALI LE DIFFERENZE . .. ?'' [ Attenz. : categorico senza Internet!!]
    TENTATE .. .. .. ,, ,,


  6. #1156
    Andrew
    Guest

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    ​la terra e' un pianeta : 1- sferico 2- geoide 3- elissoide

  7. #1157
    Andrew
    Guest

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    quanti moti in effetti ha la terra : 2 - 3- 4- 6- 7- 8- 9- ​?''

  8. #1158
    Andrew
    Guest

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    CHI SA' SPIEGARE SUFFICIENTEMENTE BENE LA "LEGGE di FERREL " ..?''


    QUAL'E' IL PERIODO DI VARIAZIONI D'ECCENTRICITA' DEL Ns GLOBO ?''


    CONOSCIAMO L'INCLINAZIONE DELL'ASSE TERRESTRE .. .. . .MA ANCHE LA NS GALASSIA AVRA' INCLINAZIONI RISPETTO AL SUO PIANO ORBITALE [ PERCHE' RAMMENTIAMOLO , ANCH'ESSA GRAVITA' NELL'UNIVERSO..] ?''

  9. #1159
    Andrew
    Guest

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    ​quali sono i periodi esatti di nutazione e precessione terrestri ?'' e cosa comporteranno ?''

  10. #1160
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    I moti dovrebbero essere 2, uno è la rotazione terrestre e l altra è la rotazione intorno al sole

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