Per settembre si può fare già qualche linea di tendenza ??
Grazie...
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Per adesso questa del CFS V2 conferma una tendenza a norma o al limite con qualche area ristretta di caldo moderato al Sud.https://www.cpc.ncep.noaa.gov/produc...T2mMonInd2.gifhttps://www.cpc.ncep.noaa.gov/produc...T2mMonInd2.gif
Personalmente pero', m'atterrei piu' fiduciariamente a questa qui : IL SURPLUS LO POTETE VEDERE DA VOI. [ con la scala sovrastante ]- https://effis.jrc.ec.europa.eu/proxy...0200701_m3.png -
MOLTO SECCO SAREBBE IL CENTRO NORD, SOTTO L'ASPETTO PLUVIO - https://effis.jrc.ec.europa.eu/proxy...0200701_m3.png
Bollettino ENSO conferma l'avvento della NINA, ottimo viatico per il prossimo inverno:
https://www.cpc.ncep.noaa.gov/produc...y/ensodisc.pdfEnglish Version
CERTO CARO FULVIO CHE SE IL VIATICO SI DOVESSE VEDER DA QUI , SAREMMO NELLA M..DA PIU' ALTA CHE VI SIA ... ... ... ,,, ,,,https://modeles.meteociel.fr/modeles...12-2020.png?12
TU PENSA CHE S'AVREBBE LA MEDIA DI 4° C. SE NON ADDIRITT. 6° , IN PIENO DICEMBRE ALLA QUOTA DI 1.550 MT. !https://modeles.meteociel.fr/modeles...12-2020.png?12
Ciao Andrea e ciao tutti, buon Ferragost, be dai, la NINA non è garanzia di inverno rigido...ma quelle carte li 4 mesi prima valgono davvero poco e anche tu lo sai.
Ciao anche a te e buon ferragosto, non ne metto il dubbio su' cio' ma questo fa' davvero paura .. ..Il 2020 passerà alla storia non soltanto per la pandemia globale, ma anche per l’eccezionale anomalia termica che da oltre 6 mesi insiste su una delle zone climaticamente più delicate del pianeta: la Siberia. Molti si ricorderanno delle temperature anomale e degli incendi devastanti che un anno fa, di questi tempi, imperversavano in Russia e in Alaska, ebbene, a distanza di 12 mesi non solo si continuano a osservare vaste aree percorse dal fuoco (img 1), ma si registrano ondate di calore con tempi di ritorno calcolati in decine di migliaia di anni (img 2).Secondo uno studio condotto dalla World Weather Attribution (WWA) il caldo anomalo della prima metà del 2020 in Siberia si presenta meno di una volta ogni 80.000 anni. La WWA sottolinea inoltre che una simile configurazione atmosferica sarebbe stata quasi impossibile senza il contributo antropico. Con molta probabilità per trovare una simile condizione climatica alle porte dell’Artico bisogna andare indietro all’ultimo massimo interglaciale (Eemiano, 125.000 anni fa circa), quando la temperatura media globale era 1-2 °C più alta di oggi e quella polare di 2-4 °C. Va tuttavia ricordato che all’epoca le condizioni astronomiche erano del tutto diverse (img 3), infatti il Polo Nord durante il picco di soleggiamento estivo riceveva circa 80-90 W/m2 di energia in più rispetto a quanta non ne riceva oggi. Ciononostante durante l’Eemiano la CO2 non superò mai le 300 ppm, mentre attualmente siamo oltre le 410 ppm con trend in costante crescita. Senza la nostra forzante dovremmo assistere ad un lento raffreddamento del clima, invece ci troviamo ogni anno a registrare temperature record.
Cosa ha causato l’anomalia sulla Siberia e che effetti ha avuto?
I primi tre mesi dell’anno il vortice polare era talmente profondo e veloce da non consentire, neppure a latitudini sub-artiche, ondate di freddo di rilievo (img 4). Dominava, infatti, una forte zonalità (venti prevalentemente occidentali in quota) che non consentiva deviazioni significative alla corrente a getto. Successivamente, in primavera, le correnti occidentali si sono indebolite lasciando spazio alle alte pressioni che sono andate consolidandosi nel periodo estivo (img 5). Il 20 Giugno, nella cittadina di Verchojansk, si sono toccati i 38 °C, mentre in località prossime il mar glaciale i valori hanno spesso raggiunto, o superato i 30 °C. Per far capire l’eccezionalità delle temperature riportate basti pensare che a giugno le massime dovrebbero oscillare intorno ai 10-12 gradi in prossimità del Mare Artico, 15-18 °C nell’immediato entroterra e 20-23 °C nelle zone più continentali.
Il pack artico ha registrato la minor estensione dal 1979
L’insistenza di valori termici eccezionali per più settimane ha letteralmente divorato la banchisa prossima alle zone interessate dall’anticiclone (img 6). A causa di questa perdita il pack artico registra, al 23 luglio, la minor estensione da quando vengono effettuate osservazioni sistematiche (1979); l’anomalia supera i 2 milioni di kmq. Oltre ad impattare sui ghiacci artici, il calore in eccesso ha provocato numerosi collassi di terreno causati dalla fusione del permafrost che, lo ricordiamo, è un’immensa riserva di metano, un potentissimo gas serra.
Relativamente alla circolazione atmosferica sul nord emisfero è lecito pensare che la persistenza dell’anticiclone in sede siberiana possa aver contribuito, nei primi 2 mesi dell’estate, a contenere le temperature in Europa; si tratta, tuttavia, di una ben magra consolazione.
Per cui . ..meno male che almeno "lei" non ci sara' ....[ La Nina ] -